mercoledì 8 agosto 2007

Estate




Cazzarola è Agosto.

Tra l'altro ci avviciniamo pericolosamente alla prima decade.

E' agosto e non me ne sono nemmeno accorto.

Mi sembra ieri che compro i regali di Natale e invece, guarda un po, siamo in estate. Gli uccellini cinguettano prima di tirare le cuoia per il caldo tropicale, le vecchiette muoiono di infarto per i calori per nulla sessuali che le investono e i giovani si schiantano ora in moto e ora in auto, perchè cambiare fa bene alla fin fine.

E si spezza anche la monotonia dello spezzare le vite nel solito classico modo.

Certo però che anni fa era diversa l'estate per me. Ai tempi della scuola l'estate era uguale a vivere, perchè con la scuola tra i piedi, quella non poteva essere vita. Fuori di casa almeno 18 ore al giorno, a zonzo, schivando ora la droga e ora le cattive amicizie, tra una leggenda metropolitana e l'altra sui francobolli drogati e i pedofili all'uscita della scuola.

In giro con gli amici a decidere solo come perdere tempo oggi o con chi riempirsi di botte domani. Anche capire come evitare di prenderle era sempre lo spunto per un buon piano.


Oggi invece l'estate significa ben altro. L'assicurazione scade il 6 agosto.

Che giorno del cazzo.

In piena crisi economica e a ridosso del versamento dei contributi INPS.

Che poi "crisi economica"... come se l'estate fosse un cambiamento serio a livelli di incassi. Sfido io i contributi a collocarsi in un mese dell'anno dove non sono in bolletta.

Controllo quella della Wind, che poi non è la bolletta vera e propria, ma il sollecito.

205 euro.

Dio buono.


"Buona estate" è un'affermazione che ormai non mi fanno neppure per schernirmi. Niente ferie, niente uscite di 18 ore al giorno, niente compiti per le vacanze, niente di niente.

E niente mare.

E meno male che ho l'oceano a pochi chilometri altrimenti non riuscivo neppure a spellare a causa della drammatica cadenza con cui vado a prendere il sole.

Soltanto i più fortunati, chi ha un lavoro che rende o chi è mantenuto da mamy e papy vanno al mare a quanto pare.

E mi passo le giornate tra bar e cartoleria, il miglior vicinato che un uomo possa desiderare. Un succo, una bibita, una chiacchiera e il tempo passa.

Non ci vorrà nulla che arriverà febbraio e dovrò pagare il nuovo semestre dell'assicurazione alla macchina pensando "cazzo sembra ieri ch'era estate!"
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