mercoledì 14 novembre 2007

Rapina a mano a mano. [Parte 1] - Ritorno al Futuro


"Fossi figo guiderei una grande jeep fino in disco,
attesissimo in zona V.I.P.
il mio nome sarebbe sempre incluso nella lista..." [Elio e le Storie Tese]



Ci sono pochi modi per diventare famoso in questo mondo.
Il primo è essere la figlia sfondata di qualche ricco sfondato.
Il secondo è fare fuori qualche innocente in una casa di montagna durante un periodo di netta difficoltà politica, di modo che la tua notizia faccia ombra sui problemi reali del paese.
Essendo che questo è il mondo e quest’altro è invece Mondi Sommersi, essendo plurale, ed essendo il "fantastico mondo del fumetto", ci sono altri modi.

Uno di questi è essere vittima di una rapina.

Un tizio viene in negozio, armato fino ai denti a tal punto che Rambo è li con il blocchetto degli appunti a prender nota dell’armamentario, brutto come in quei film di serie B, bloccati assieme a quelli di serie C per via del morto all’autogrill di un paio di giorni fa (bloccano le partite per non parlare della polizia che spara sui civili: netto problema politico).
Vestito di un male criminale che anche il pagliaccio di IT gli ha detto "ma come cazzo vai vestito? ._.", ti punta un cannone laser a reazione pornoatomica che più seghe ti fai più schizza lontano, un liquidator caricato a lattepiù e una mano appiccicosa che è riuscito a recuperare dagli anni ’80 grazie all’uso della macchina del tempo che ha sulla schiena. Una macchina del tempo così futuristica che faceva impallidire le vecchie macchine del tempo di un tempo, quel tempo vissuto in quei fantastici anni 80 di "Ritorno al Futuro" , di "Capitan Futuro" e della sua pasta e delle mani appiccicose che si trovavano nelle patatine fritte.
In fretta ti guarda e ti dice di dargli tutti i soldi, in banconote di piccolo taglio, bigliettoni verdi, rossi e gialli, con sopra tutti i loghi, quelli del dollaro, dell’euro e della "M" del Monopoli, tanto per star tranquillo.
Ci sono giorni in cui fai l’eroe, e fai l’unica cosa che un uomo vissuto in quegli anni 80 può fare per sventare una rapina di tal portata.
Porti la mente a ritrovar memoria: cosa avrebbe fatto McGuyver?
Avrebbe probabilmente preso quella graffetta lì sul bancone, l’avrebbe trasformata in un abile cavatappi e avrebbe cavato sia tappi che ragni dai buchi, come quello lì sulla parete. Una volta morso dal ragno radio attivo ma sessualmente passivo, avrebbe acquistato fantastici superpoteri e sarebbe passato al contrattacco, sventando la rapina e uscendone senza un graffio.
Ma qui non c’è McGuyver.
Qui devi fare tutto da solo.
E allora Prendi quella graffetta lì sul bancone, la trasformi in un abile cavatappi e cavi quel cazzo di ragno dal buco lì sulla parete. Ti fai mordere e acquisisci fantastici superpoteri passando poi al contrattacco, sventando la rapina e uscendone però con qualche contusione e diverse cicatrici che più ne hai più sei figo.

Se uno ha una fumetteria e non è contemporaneamente la figlia piacevolmente sfondata di qualche ricco sfondato, sa perfettamente che per diventare famoso deve subire tutto questo.

Io non ho subito tutto questo e quindi non sono diventato famoso.
Non ho subito una "rapina a mano armata", piuttosto ho subito una "rapina a mano a mano".

A mano a mano che i giornali e i telegiornali e i video giornali e i radio giornali raccontavano l’accaduto, questo si riempiva di dettagli fantastici che trasformavano l’evento da un furto aggravato a rapina a mano a mano.

E tutto questo mi sa di un terribile deja vù che mi riporta in mente Manolestasemprefesta.
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