giovedì 24 aprile 2008

La sincerità paga.

...certe cose non succedono per vanvera. [Maccio Capatonda]

Mi sto interrogando da qualche giorno su un valore sopravvalutato: la sincerità.
E' da che ho memoria che mi si dice che bisogna essere onesti e sinceri, e ultimamente va per la maggiore la teoria del "diciamoci tutto".

Teoricamente il "diciamoci tutto", sempre, tra due o più persone, dovrebbe migliorare la situazione sociale delle stesse dato che "se ti dico tutto, tu sai tutto, e sapendo tutto non avremo problemi".
Ed ecco ovviamente il problema. Sapere tutto di qualcuno, anche relativamente ad un solo argomento chiave, lascia spazio ad interpretazioni frutto di esperienze differenti tra chi annuncia il fatto e l'interlocutore.
Queste interpretazioni potrebbero quindi far saltare la motivazione che ha portato a dire "tutto", disturbando i presupposti alla base del diciamoci tutto.

Credo che spesso il silenzio sia la cosa migliore.
Sappiamo qualcosa e ce la teniamo per noi: perchè qeusto qualcosa può ferire, può far stare male, può essere male interpretato, può, semplicemente, creare problemi.

Essere sinceri, può far saltare i rapporti tra le persone.
Tra partner, tra colleghi di lavoro, tra amici, tra conoscenti.
Tacere, no.
Tacendo, e si badi, non "mentendo" ma semplicemente "aggirando" verità "scomode" si può tirare avanti per mesi, anni, anche tutta la vita. Almeno fino a che tutto viene a galla, incasinando la situazione attuale.
Situazione che sarebbe stata incasinata già da tempo, seguendo la formula del "diciamoci tutto".
Un po come accade in politica.

Dire tutto, spesso, è come un sisma. Se va bene da origine a nuove affascinanti prospettive geologiche, se va male annienta completamente forme di vita, nuocendo un bel pò di vittime.
Il silenzio, spesso, è un buon amico.
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6 commenti:

omukage ha detto...

parole sagge, vecchio.

Kei-chan ha detto...

Beh, si, il segreto è "fatti gli affari tuoi" o almeno "ok, fatti gli affari degli altri, ma non andare a dirlo in giro...!"

ilalà ha detto...

non sono d'accordo. Ma nel rispetto di quanto scritto, taccio. :-)

Anonimo ha detto...

Il fatto è che parlare con sincerità non è semplice, così come non lo è l'ascoltare.
E credo non sia un caso che la libertà di parola, laddove esiste, sia stata ottenuta a costo di grandi sacrifici.

Il silenzio può aiutare, ma è umano cercare un confronto, soprattutto quando si vive una situazione difficile; non lo si fa con l'intenzione di ferire, e, sì, non si può sfuggire alle interpretazioni, ma fortunatamente non si è costretti ad appiattirsi su di esse.

E d'altra parte siamo tutti umani: è capitato a tutti di dire o di chiedere qualcosa piuttosto che tacere.

I movimenti geologici sono ciò che fa vivere questo pianeta: superato il sisma, sarebbe un peccato non esplorare la nuova terra, che sia un continente, un'isola o un atollo.

ilalà ha detto...

non so chi tu sia, caro anonimo, ma ciò che hai detto trova il mio più completo appoggio. Anche hegel aveva detto qualcosa di simile: il mare calmo, per quanto piacevole, a lungo andare rende l'acqua stagnante; la tempesta è violenta, un momento difficile, ma dopo questa l'acqua è torna ad essere limpida.

HulkSpakk ha detto...

esatto.
E si possono anche guardare con gusto i cadaveri galleggiare.