martedì 30 agosto 2011

Ho messo la vesta nuova


Vesta nuova di zecca al blogghe.
Ho cambiato, dopo 4 anni di blog, il sottotitolo, che ora mi rappresenta di più rispetto all'altro. Benvenuto quindi a "Storie di Nessuno -sulla crosta dell'onta-" e ciao ciao a "io vi porto serietà..."
Se poi blogspot mi lasciasse gestire meglio i colori dello sfondo, sarebbe ancora meglio :)

giovedì 25 agosto 2011

Gli Insuti Perduti


Per non dimenticare, ecco una lista di insulti che se non adeguatamente rispolverata, tenderà a scomparire in favore di insulti più comuni. Questa lista di insulti saprà donarvi grande ammirazione tra gli amici laddove riuscirete a renderla in voga.
Alcuni sono locali e stretti, dove necessario, metterò una spiegazione per le nuove generazioni, ovvero quel manipolo di rimbambiti che sta leggendo questo blog.

1) Rimbambito.
Schietto e sincero, rimbambito, premia il rimbombo lessicale della parola e la sua pronuncia fa muovere il cervello del rimbambito che, rimbambito, non capirà il perchè di questo insulto pulito al contrario dei suoi insulti comuni e volgari, che invece puzzeranno di merda. Consiglio: per aumentare l'incisività di "RIMBAMBITO!", usatelo con energia quando l'avversario è volgare.

2) Ricchie di gomma.
Orecchie di Gomma. E' un insulto a tenuta stagna. Ricchie di gomma non va sciupato e va indirizzato a sfregio lì dove c'è la necessità prepotente di sottolineare lo sfregio che la natura ha fatto a quel ricchie di gomma del vostro compagno di classe delle medie. Se nella classe il parto di madre natura è stato gemellare, individuate il peggio messo, avvicinatelo e indicandolo felici ammonitelo alla scordarella con "RICCHIE DI GOMMA!"

3) Figghiu te la Maria Zoppa.
Ogni città ha una Maria che è zoppa. E tu sei figlio della Maria Zoppa. Figlio della Maria zoppa è un insulto rotante perchè come una ruota colpisce sia la vittima che l'ignara Maria che è un esempio calzante. Nel piede buono, ovviamente. L'associazione mentale che deriva da questo insulto è tristemente brutta, rugosa e molto più simile a una strega di Botrugno che al ripugno che essa genera. Inoltre lascia poca scelta: se sei suo figlio, tua madre è quella ripugnante cessa della Maria. "FIGGHIU TE LA MARIA ZOPPA!" va usato esclusivamente nel dialetto locale affrontando un avversario contadino, poichè più l'avversario è contadino più è probabile che tu ce l'abbia davvero con sua madre.

4) Frù Frù.
Ricchione. Frù Frù nasce come bastonata di gomma al ricchione. In ogni comitiva c'è un ricchione che ha fatto outing. Quando il ricchione fa outing diventa frù frù. Curiosità: anche gli amici del ricchione possono far diventare il ricchione frù frù, semplicemente decidendo per lui che il più sensibile e/o il più debole della comitiva è un ricchione. Una volta resa comune questa realtà, il sensibile è come se avesse fatto outing e quindi si è evoluto in un frù frù. "FRU' FRU'!" guadagna il rispetto del suo perchè quando siete in compagnia femminile e sapete che per sbattervela a dovere nel retrobottega dovete da un lato sembrare sensibili e dall'altro mascolini, e quindi siete tenuti a dare del ricchione a qualcuno con eleganza.

5) Mongoloide.
Il buoncostume sta tentando di cancellare dalla faccia della terra un insulto che ricorda la faccia dei mongoloidi, e per farlo prima ha tentato con il poco incisivo handicappato e poi con il tristissimo down. Down non si può sentire proprio. Dà l'impressione che l'handicappato oltre a essere mongoloide è pure frocio. Per fortuna ci pensa la baby dawn a ricordarci cosa è mongoloide. Mongoloide ha un sapore retrò, strettamente anni '80, e con la sua fonetica articolatoria riporta al gusto il sapore di ciò che non cavalca l'onda perchè è sempre in voga. E anche perchè è mongoloide. Dove cazzo vuole andare. "MONGOLOIDE!" trova la sua naturale variante evolutiva in mongospastico, che altro non è che un mongoloide caduto da un terrazzo con la carozzina. Quando l'inutile sposa il dilettevole.

giovedì 18 agosto 2011

Somiglianze televisive.



Metto su I Soprano.
Vedo la prima puntata e decido che mi sono rotto le palle.
Uscivo da un ciclo nostop misurato in 470mega cadauno de Il Padrino un due tre stella, Quei Bravi Ragazzi ma poi muoiono tutti, Le Iene e Sleepers, insomma roba che mica cazzi. E sta prima puntata de I Soprano ha un non so che che non digerisco proprio. Anzi, dirò di più: mi strofina proprio i cojones.
Passo in rassegna altre serie e vado avanti, passa il tempo, temporeggio, metto su due dischi, finisco i nuovi dvd che è un lampo, e torno potente ai cicli mafiosi. Che non si finisce mai d'imparare.
Parentesi stile esempio, decidete voi che calza. Un giorno ero a casa a leggere un libro sui serial killer, storie vere eh, mica "fantasie lontane di un tempo antico storie che riechieggiano un passato" [cit.]. Mentre leggo viene fuori che un tale, un serial killer, faceva entrare in macchina le sue vittime e solo lì queste scoprivano che non potevano più scendere. Il merda modificava lo sportello dell'auto, rendendolo apribile da fuori e blindato da dentro. Blindato è figurativo. Comunque: figata, eh? Vi rendete conto? La vittima non poteva più uscire e capiva che era nel lago di merda in cui si trovava solo quando ormai c'era solo da annaspare. E questa era la bella notizia, perchè poi il tipo prendeva da sotto il sedile pratico utensile per aprire le mele, e accoltellava con garbo lo scemo.
Eh si. Non si finisce mai d'imparare.

Comunque, rimetto su I Soprano.
Prima puntata.
Niente. Cioè si, qualcosa c'è nella prima puntata, ma è un qualcosa che non mi convince. Ha quel non so che che mi fa cagare.
Cazzi.
Parlo con i miei amici e sono affascinati. Chiedo consiglio, vaglio pareri, ascolto faccende. Vedi i Soprano, vedi i Soprano... e vedi i soprano qua e vedi i soprano là, rimetto su questa serie e parto dalla seconda puntata.

Mi faccio la prima stagione, la seconda.
Oggi finisco la quinta.
Bello cazzo. Ma ha quel non so che.

Poi capisco cosa mi stava proprio sul culo de I Soprano.



James Gandolfini aka Tony Soprano: Mafioso.





Silvio Berlusconi aka Silvio Berlusconi: Mafioso.
Comunque I Soprano, quando spegni la tv, finiscono.

mercoledì 17 agosto 2011

BAN!

QUI parlavo di un portale di poker, YouPokerLive.
Parlandone un pò in giro ho aperto un topic su comicus.it. Quelle cose dove chiedi alla gente se giocano a poker e nel caso dove, e ho indicato questo link consigliandolo, spiegando che sarei stato pronto a dare indicazioni ed offrendomi con referente per qualunque problema.
Ok, è ora del caffè, vado al bar.
Torno e refresho. E trovo questo messaggio:

Your account has been temporarily suspended. This suspension is due to end on August 24, 2011 05:38 am.

Cazzo, sono stato bannato per 7 giorni "per aver aperto un topic che invitava ad iscriversi ad un sito di giochi d'azzardo."
Matonna.
E che è.
Manco avessi detto che il re è illegittimo.

A parte il fatto che il regolamento del portale non me lo impedisce, anzi, a volerla dire tutta, secondo il regolamento di comicus avrei dovuto prendere solo un richiamo, e non un ban. E vabè.
Mica è vietato l'azzardo in Italia.
Ci sono:

Il Miliardario.


Le slot machine.




I video poker.


Silvio Berlusconi presidente del consiglio.



Il gioco del lotto.

E una miriade di altre stronzate legalissime.

E ora volete dirmi che, per aver messo un link che mette un link a un link di un sito di poker, peraltro LEGALE, mi devo puppare un ban di una settimana?
Maccheccazzo.

sabato 13 agosto 2011

PROTECTO a Lecce!



Matteo Alemanno è un fumettista. Lavora per il mercato francese al fianco di Zidrou che ha scritto e sceneggiato ProTECTO. Che Matteo ha disegnato in maniera egregia.
ProTECTO è il fumetto che andiamo a prensentare in negozio.
Il 29 AGOSTO 2011, da Mondi Sommersi a Lecce, presentazione di ProTECTO, volume unico che raccoglie tutta la saga della quindicenne Kim.

ProTECTO costa 24.90 euro per 200 pagine a colori in un elegante volume cartonato e con sovraccoperta.
Per chi PRENOTA* il volume entro sabatom, ProTECTO sarà *scontato a 20.00 euro*.
4.90 euro di sconto solo perchè siete belli.
In negozio Matteo provvederà a personalizzarvi il volume.

Si chiama Kim. Ha 15 anni.
Però è meglio non affezionarsi troppo a lei.
Kim deve morire…


Alcuni tra noi sono Élite.
Individui la cui sorte influenzerà in maniera particolare il corso
della storia. La proTECTO è l’azienda incaricata di gestire la vita, la morte e il destino degli Élite, assegnando loro degli angeli custodi.


Matteo e Zidrou hanno individuato uno stile asciutto e caustico per raccontare per immagini questa avventura che è stata la loro prima immersione nel fumetto realistico…


Un noir sorprendente e disturbante.

ProTECTO
di Matteo e Zidrou.

19×24, cartonato con sovracoperta, 200 pp, col. € 24,90


Il Blog di Matteo Alemanno lo trovate a QUESTO link.




*e paga.

Alastor vara il reso alle librerie specializzate (?)



QUI proponevo un'intervista a Daniele Piccapane (Alastor) per capire se Alastor avrebbe avuto dei cambiamenti se i diritti DC Comics fossero passati a tizio anzichè a caio. Ora che è venuto fuori che i diritti li ha presi la GOEN con l'etichetta LION, curata da Lorenzo Corti (aka preacher) vorrei concentrare l'attenzione su un aspetto distributivo che è venuto fuori in questa mini-intervista.

Daniele dice:
In ogni caso Alastor cerca da sempre di avere un servizio quanto più ampio possibile proprio per protezionare i suoi clienti indipendentemente dalle evoluzioni del mercato. Ultimamente, ad esempio, stiamo portando avanti il definitivo allargamento della possibilità di resa totale da parte vostra, simil librerie di varia, riproponendone le condizioni. Già alcuni editori da noi rappresentati hanno dato il bene placito e stiamo definendo i particolari per attuare il progetto. Speriamo che alla fine l'adesione da parte degli editori sia ampia. Siamo inoltre prossimi al varo dela nuova struttura informatica che ci consentirà di poter finalmente dare l'addio ai nostri "obsoleti" programmi informatici. In più, come già da Pasquale premesso, ci stiamo riorganizzando per dare un servizio sempre più personalizzato, con la creazione di figure che accompagneranno il cliente nell'iter di scelta del materiale da ordinare con maggiore consapevolezza... Insomma tutto questo per confermare che l'assetto distributivo è per noi fondamentale e che comunque, indipendentemente dalle evoluzioni del mercato, il nostro primo impegno è quello di salvaguardare la nostra rete.

Oggi a proposito di questo ho chiesto chiarezza sul discorso "reso" e su quali siano gli editori coinvolti ed è venuto fuori che:


Per il nuovo corso abbiamo avuto delle adesioni ma preferiamo, per correttezza, attendere la formalizzazione prima di diramare nomi con certezza.
Quello che ti posso dire è che ci stiamo lavorando davvero perchè crediamo molto a questa cosa, come del resto testimoniato dal fatto che, laddove possibile, abbiamo sempre caldeggiato proposte di questo genere (vedi il 5% di resa che pratichiamo annualmente già ora).
Ovviamente la parte più propensa degli editori alberga tra quelli che già da tempo lavorano in varia, sebbene non tutti siano convinti. Resta poi da stabilire se il materiale coinvolto si limiterà a quanto già proposto in varia o se coinvolgerà l'intero catalogo e se ci saranno ulteriori adesioni, al di fuori degli editori del circuito librario.

Spero che per la ripartenza settembrina le basi per questa operazioni siano state gettate e si possa partire con quest'esperimento.
Senz'altro questa è una notizia importante per i librai specializzati, quando e se si dovesse concretizzare, che permetterebbe loro di muoversi meglio nelle scelte di acquisto del materiale da portare in negozio, ma anche per i lettori che in questo modo avrebbero l'opportunità di vivere la propria libreria specializzata di riferimento, in maniera diversa, con un'esposizione e una completezza di titoli più attuale e relazionata al gusto del momento.

venerdì 12 agosto 2011

Intervista a Daniele Piccapane [Responsabile Commerciale Alastor]



Ho pensato fosse opportuno, a proposito di QUESTO, fare qualche domanda inerente il lato distributivo della vicenda, a Daniele Piccapane dell'ufficio commerciale di Alastor Srl.

HulkSpakk: Planeta DeAgostini ha perso i diritti di pubblicazione del materiale DC Comics in Spagna. Li perderà anche in Italia?

D. Piccapane: La logica suggerirebbe esattamente questo.


HulkSpakk: Nel caso in cui li perda, che ne sarà del catalogo italiano di Planeta DeAgostini?

D. Piccapane: Queste sono evoluzioni che dipendono unicamente dalla volontà dell'editore, della quale noi di fatto siamo puramente attuatori. Ovviamente, sempre da un punto di vista speculativo, inevitabilmente credo che Pasquale Saviano cercherebbe di protezionare il lavoro svolto fino ad ora cercando la soluzione più utile per tutti. Comunque il catalogo è e resta di proprietà di Planeta che avrà l'ultima parola.

HulkSpakk: E che ne sarà del vostro magazzino?

D. Piccapane: Come sopra.


HulkSpakk: Che ti risulti, gli omnibus ora in corso di pubblicazione (Swamp Thing, Starman, Sandman) verranno mai conclusi o saranno interrotti?

D. Piccapane: A rischio di sembrare ripetitivo devo ribadire quanto espresso sopra.


HulkSpakk: L'editore che prenderà i diritti di pubblicazione della DC Comics è un vostro esclusivista?

D. Piccapane: Non possiamo fare altro che augurarcelo :)
A parte gli scherzi il mio (Alastor) livello di operatività non mi da accesso ad informazioni di livello superirore. In ogni caso Alastor da moltissimi anni è il distributore di editori che hanno gestito il materiale DC e di fatto abbiamo acquisito una certa continuità operativa, ma questo è solo speculativo, perchè di fatto noi, nell'ambito del gruppo di cui facciamo parte, siamo distributori e tali rimarremo.


HulkSpakk: Se non lo è potrebbe creare degli scompensi distributivi ad Alastor (e quindi alle librerie specializzate servite da Alastor)?

D. Piccapane: Beh, piacere non ci farebbe... Planeta rappresenta uno degli editori di riferimento ed evidentemente quello che la riguarda ci coinvolge direttamente. In ogni caso Alastor cerca da sempre di avere un servizio quanto più ampio possibile proprio per protezionare i suoi clienti indipendentemente dalle evoluzioni del mercato. Ultimamente, ad esempio, stiamo portando avanti il definitivo allargamento della possibilità di resa totale da parte vostra, simil librerie di varia, riproponendone le condizioni. Già alcuni editori da noi rappresentati hanno dato il bene placito e stiamo definendo i particolari per attuare il progetto. Speriamo che alla fine l'adesione da parte degli editori sia ampia. Siamo inoltre prossimi al varo dela nuova struttura informatica che ci consentirà di poter finalmente dare l'addio ai nostri "obsoleti" programmi informatici. In più, come già da Pasquale premesso, ci stiamo riorganizzando per dare un servizio sempre più personalizzato, con la creazione di figure che accompagneranno il cliente nell'iter di scelta del materiale da ordinare con maggiore consapevolezza... Insomma tutto questo per confermare che l'assetto distributivo è per noi fondamentale e che comunque, indipendentemente dalle evoluzioni del mercato, il nostro primo impegno è quello di salvaguardare la nostra rete.


HulkSpakk: Come librai specializzati, dobbiamo aspettarci uno stand a Lucca Comics, come fu con Play Press, dove si svende tutto quanto ha pubblicato Planeta?

D. Piccapane: Anche qui dovremo rimetterci alle volontà dell'editore, ma vale quanto appena riferito. Sempre e comunque si perseguirà il tentativo di non destabilizzare il mercato, ma comunque la volontà dell'editore resterà decisiva.

Grazie

giovedì 11 agosto 2011

Ciao raga, che si fa 'sta sera?



(Massimino contro la rivoluzione del tempo)
E' il 1984 e siamo ancora lontani dal futuro di Orwell. Io sono nato da poco, sono un bambino e ancora non so come gira e per capire le faccende tempo, futuro e simili, mi affido a mio padre e ai suoi insegnamenti.
Insegnamento Uno:
- Papà mi accompagni da Marco? E' il suo compleanno...
- Non ho tempo, magari in futuro...

Cazzo, ho sei anni e credo che il tempo sia una cosa troppo lunga da aspettare e che il futuro sia troppo lontano per raggiungerlo. Troppo, troppo lontano.
Il tempo scorre lentamente a sei anni. Vivo in un paesino in provincia di Lecce, Surbo, e ho un vincolo di tempo quando esco, per tornare a casa. A pensarci bene è un anti-vincolo. Mio padre, vecchio della nuova generazione di vecchi, ai suoi tempi figlio dei fiori, al contrario di quanto accadeva agli altri ex-bambini che ho conosciuto crescendo, mi impediva di rientrare a casa prima di un certo orario, le dieci di sera.
Che sarà anche bello quando sei bambino, le prime cinque sei volte, ma a sei anni, che cazzo c'avrai da fare fino alle dieci di sera, considerando poi che uscivo alle quattro del pomeriggio?
Mio padre voleva impedirmi di crescere mammone e casalingo e pertanto mi lasciava in balia del fato e delle misteriose ombre che costeggiano la vita di un bambino. Gente di strada dovevo essere che la strada insegna più di una scuola, soprattutto se a scuola ci vai tre volte a settimana.



Il paesino era affascinante, comunque e io a sei anni credevo che tutti i paesini fossero così...
Un sacco di case abbandonate in un sacco di campagne alberate, con un sacco di siringhe sugli alberi.
Bella roba. E buona anche.
Un sacco di un bel cavolo di niente, manco a coltivarlo, e a pensarci ora ripenso a quel romanzo sconclusionato che è La Notte del Drive In. Ma sono le dieci di sera e alle dieci di sera si imparano un sacco di cose per le strade di Surbo. Cose che mi saranno fondamentali nella vita, ne sono sicuro. Tipo catturare le lucertole con un cappio realizzato con le famosissime zite, piante che non ho mai scoperto come si chiamano realmente e che Dio ha creato solo per catturare le lucertole. O almeno questo mi insegna mio padre. E' l'insegnamento numero Due. Ma ho imparato anche che la sera è sera e non ci sono santi. A meno che io che ho sei anni non rientri verso le 12, che è notte, notte fonda cazzo, che mio padre sclera che guarda che orario è, e quindi già mazzate e santi, a rotazione, che lui aveva detto non prima delle dieci ma a tutto c'è un limite.
E' estate, l'estate del 1984 ed è ufficiale: alle dieci di sera, è sera.

Cresco.
Ora ho 12 anni, sono a Lecce e se tanto mi da tanto posso tornare a casa per le 12 anche se è buio, ma papà dice di no.
Insegnamento Tre.
Alle 12, se è buio, è notte.
Lo capisco al volo perchè sono un ragazzetto sveglio e veloce nell'apprendimento, solo un pò distratto, tanto che ogni tanto dimentico l'insegnamento tre e per fortuna che c'è mio padre pronto a ricordarmelo con la sua astuta tecnica mazzate + santi.
E io non me lo scorderò più.
Me ne vado con questa convinzione fino al 2004. Sono cresciuto e sono le 12 ed è anche piuttosto buio. E' notte, ne sono certo, e sono le mie cicatrici a ricordarmelo che quando ci penso ancora fanno male. Sono in giro per la strada e incontro gli amici, tutti ex-bambini che a sei anni alle dieci di sera erano a casa.
Mi salutano.

- Yo man, che si fa stasera?

E' chiaro che abbiamo genitori diversi.
Il tempo passa ed è evidente che anche per il tempo stesso, se stesso, passa e forse il tempo invecchia e noi invecchiamo con esso, e per sentirci giovani abbiamo cancellato la notte dalla nostra cultura. Perchè forse la notta al giorno d'oggi è una distanza che si accorcia, che ci avvicina alla nostra notte, l'ultima. E allora è meglio concentrarsi sulla sera, il purgatorio delirante di alcool e feste estive.
Per mia nonna la notte sarà anche notte, ma per i miei amici è sempre sera, e di sera si può stare in giro.

E' il 2011, sabato, un sabato d'estate, e sono in centro con i miei amici, trentacinquenni scapoli, festaioli e sbevazzati. Penso a mio padre e a questo lungo purgatorio alcoolizzato, e a lui che alla mia stessa età era un uomo con una famiglia, due figli e mezzo e un lavoro sicuro, sicuro che di là a pochi anni lo perderà, e ai miei amici che invece non sono e non hanno un cazzo. E guardo questi miei amici che riflettono me stesso, ma senza pensarci, perchè sono ancora ragazzi e i ragazzi non tanto riflettono. Pensa te che si schiantano per strada con la macchinetta dopo una serata brava che di brava ha ben poco.
E ci incontriamo che il tempo è passato e sono le quattro di notte. O almeno credo. Cioè, sono le 4 di notte stando a quanto sostengono mio padre e la nonna. Ma per loro no.




- Ciao ragaz, che si fa stasera?


Cazzo, sono le quattro di notte, stasera una sega! Che vuoi fare? Andiamo a dormire, no?
E invece no, perchè è sera e la sera si esce.
Quindi passo e chiudo e ci sentiamo domani, se la macchina mi porta a casa e se il purgatorio continuerà a bere e a mangiarsi il mio tempo e il tempo dei miei amici.

mercoledì 10 agosto 2011

Tempo speso bene.



Alcuni miei contatti su Facebook hanno passato questa catena.
Ve la posto senza dare opinioni.


Il 96% di persone che leggeranno tutto questo non avranno il coraggio di pubblicarlo. Quando Goku è morto nell'esplosione con Cell, ha pensato sia a te che a me. Se sei parte di quel 4% di persone che non si vergogna di voler bene a Goku, pubblica queste parole. Grazie Goku. Anch'io ho alzato le braccia al cielo quando hai implorato energia per la Genkidama, e anch'io ho provato a fare l'onda energetica.


Grazie Goku.

martedì 9 agosto 2011

[Tipo-Rece] The Walking Dead



Scritto da Robert Kirkman, all'epoca ventitreenne, The Walking Dead è l'incarnazione di ciò che non è il fumetto dalle nostre parti: innovativo, mai stancante, sempre al top del climax.
Non avevo idea di chi fosse questo Kirkman anche se avevo già letto Marvel Zombie, una miniserie zombesca all'interno dell'universo Marvel. Una proposta inusuale quella di Marvel Zombie che mi era piaciuta tantissimo, merito anche degli splendidi disegni di Sean Phillips che accompagnavano una sceneggiatura scoppiettante. Anche qui c'erano quegli ingredienti indispensabili per fare breccia nel pubblico: originalità e innovazione.

Perdo di vista Kirkman e mi dedico ad altro.
Col tempo, molto tempo, Saldapress continua una pubblicazione che fino a quel momento mi era passata tra le mani, devo ammettere, con molta sufficienza, una pubblicazione a cui non avevo mai prestato un'attenzione che poi ho scoperto essere meritata. Mi viene consigliata da più persone ma non trovo il tempo di leggerla fino all'inizio del 2011, a gennaio. Sono in inghilterra e davvero non ho nulla da fare durante il viaggio, lo so da prima di partire. Avendo una libreria specializzata non mi è difficile reperire qualche lettura e sarà stato il periodo, sarà stato il clima uggioso e freddo che mi ricorda quello splendido film che è 28 Giorni Dopo, mi decido a leggere The Walking Dead.

In america edito a partire dal 2003 e importato in Italia nel 2005, The Walking Dead è una serie a fumetti a stampo horror. O almeno "horror" è l'aggettivo che più si avvicina a quest'opera per identificarne il genere.
L'inizio mi ricorda immediatamente proprio quel film, 28 Giorni Dopo, con il protagonista, Rick Grimes, che si sveglia in un letto di ospedale a cose già accadute. Praticametne è lo stesso incipit del film, ma la cosa non mi disturba affatto, anzi, essendomi piaciuto molto la pellicola sono riuscito a farmi coinvolgere altrettanto dal fumetto.

Ma cosa è accaduto?
A parte che il mondo è pieno di zombie, dico. Bè, a parte questo e a parte il problema che nessuno è a conoscenza del perchè e quindi di cosa fare per limitare i danni e riportare tutto alla normalità, ciò che accade è la vita. La vita in un mondo di morti che uccidono e che si ostinano a non morire. La peculiarità di The Walking Dead, è il tentativo di Kirkman di far trovare la strada ai protagonisti della storia, la strada verso la sopravvivenza, verso altri zombie da evitare, queste nuove inquietanti insidie che il mondo ha creato per stravolgere se stesso.
Leggendo l'opera di Kirkman si ha la sensazione di vedere i capitoli successivi dei film di genere. Robert risponde a quella domanda che ci si pone al termine dei film di zombie (quanto degli horror in genere), quando il protagonista si salva ma il mondo resta infestato. Quella domanda a cui i registi mai rispondono: e adesso?
E adesso ci sta che si va avanti a vedere che succede. Tutta la vita, finchè dura, anche se spesso dura molto poco.

Kirkman è un bastardo.
Uccide con la sua penna tantissima gente nel corso degli oltre 100 capitoli della serie, non gliene importa niente di quanto siano importanti ai fini della storia, e questo rende The Walking Dead reale, un'opera realistica. A dimostrazione di questo, quasi a sottolinearlo, c'è che i vivi diventano morti non tanto per mano degli zombie, che nel corso dell'opera si ritagliano uno spazio che fa solo da contorno alla vicenda, quanto per mano degli altri sopravvissuti, i vivi. Perchè il terrore, l'assenza di regole, la fame e la necessità di difendersi da tutti provoca nell'uomo una reazione assassina, sempre. Ed è da questo che si scappa in ogni contesto, è da questo che ci vorrebbe allontanare.
I protagonisti crescono. Altra peculiarità di The Walking Dead è che il tempo passa, non si resta congelati nello status temporale iniziale, ma si va avanti e andando avanti i personaggi maturano in un modo o nell'altro e cambiano. Cambiano punti di vista, le relazioni, le famiglie, un pò perchè si muore e un pò perchè altrimenti si muore. Ed è così che quelli che in un primo momento erano punti saldi di un credo morale, di una società e di un modo di vivere, diventano solo ricordi di un passato a cui è inutile ancorarsi.



The Walking Dead è scritto da Robert Kirkman e disegnato da Tony Moore (per i primi volumi) e da Charlie Adlard. E' edito in america dalla Image Comics e in Italia dalla SaldaPress. Nel 2010, il regista Frank Darabont, ne realizza una serie televisiva.
Personalmente è la lettura migliore che ho fatto in questo 2011.           

domenica 7 agosto 2011

Illazioni (e se Planeta perde i diritti cosa succede alla distribuzione?)



Mentre scrivevo questo post, i blog e i siti rimbalzano la notizia che Planeta DeAgostini ha perso in Spagna i diritti di pubblicazione del cosmo DC.
Perdendo i diritti in Spagna è quasi matematico che li perda anche in Italia per dei motivi che non sto qui a ripetere.
Mentre in rete si cerca di capire chi prenderà i diritti in Italia e per quali motivi, io vorrei capire che cosa accadrà a livello distributivo se i diritti andranno a questo o a quell'editore.
Partiamo dal presupposto che se restano a Planeta DeAgostini non cambierà sostanzialmente nulla e aggiungiamo il presupposto che queste che vado a dire sono solo illazioni.
Esclusa PaniniComics che per bocca di MML ha detto che non sarà Panini a prendere i diritti, restano come candidati GP Publishing e Bao Edizioni.

Se a mollare il grano fosse GP Publishing, con la sua distribuzione esclusiva affidata a Messaggerie Libri avremmo un probabilissimo collasso di Alastor, che senza i prodotti DC Comics e Vertigo si vedrebbe ridotto ulteriormente il fatturato. A quel punto che cosa accadrebbe ad Alastor e ai librai che affidano ad essa la propria fornitura? Certamente dovranno affidarsi anche, o ancora di più, a Messaggerie Libri per l'approvviggionamento del materiale DC, ma così facendo andranno ad indebolire il peso delle spedizioni presso Alastor e per qualcuno il gioco potrebbe non valere la candela, soprattutto per quei librai che si poggiano ad altri distributori oltre questo. A goderne sarebbe gli altri distributori che senza fare nulla si vedrebbero potenziati dai nuovi librai che tornerebbero al singolo fornitore.

D'altro canto se a proporre il materiale DC sarà Bao Edizioni, già esclusivista Alastor, avremmo un terremoto di dimensioni ridotte a livello librario, dato che non ci sarebbero i presupposti per cambiare fornitore a scapito di Alastor per inseguire le scontistiche migliori. Questo agevolerebbe (o meglio, non incasinerebbe ulteriormente) il lavoro del libraio che potrebbe continuare a lavorare gestendo il passaggio di bandiera in maniera meno traumatica.

C'è da dire inoltre, dal punto di vista del libraio, che Planeta DeAgostini, se acquistata dal suo distributore esclusivista, Alastor, ha da sempre fornito la scontistica sulle novità migliore di qualunque altro editore. Si tratta di un +5% su tutti i preordini rispetto alla scontistica "normale". Ha inoltre concesso, ed è attualmente l'unico editore a farlo, un reso (ridicolo, ma sempre meglio che niente) del 5% sul fatturato annuo.

Con il nuovo editore, quasi certamente, queste condizioni spariranno.

sabato 6 agosto 2011

Ricapitolando



QUI parlavo di dove sta andando il fumetto dal mio punto di vista.
Oggi, a distanza di quasi un anno mi ritrovo a pensarci. Diciamo che il mio punto di vista non è cambiato rispetto a un anno fa, e che la strada ha continuato ad esser dritta e piena di insidie.
Ma nel frattempo sono successe molte cose.
L'arrivo sul mercato di Messaggerie Libri era stato accolto dai negozianti con molta speranza, anche io ero felicissimo all'inizio del subentro di Messaggerie, solo per ricredermi e iniziare una battaglia legale contro la stessa. Touchè.
Oddio, avevo capito che le cose non andavano alla perfezione già da alcuni sintomi abbastanza preoccupanti, ma il mio acume non è sempre brillantissimo, diciamoci la verità.

Le insidie del 2011, dicevo.
Penso alle parole di un collega più grosso di me, Federico del PanStore di Padova, "noto che le nuovissime strategie di marketing consistono nel rendere sempre più difficile l'arrivo dei prodotti nei negozi: Meli le prova tutte per non farti avere la roba, gli editori scelgono improbabili autodistribuzioni che li porta di fatto a non esistere, Planeta si tiene gli arretrati in spagna, altri scompaiono dai cataloghi."

La Magic Press esce dal catalogo Mega e *non* approda su Anteprima. Resta a sè, abbandonando l'esclusiva. Magic Press col tempo sta contattando tutti i librai (o presumo questa sia l'intenzione) ma non ancora tutti hanno ricevuto contatti da questi. Da ciò ne deriva che 1) Magic Press non ha ancora un ufficio alle spalle in grado di gestire la vendita diretta alle librerie e 2) le esclusive con i distributori hanno delle pecche davvero grandi.

Ronin Manga e Kappa Edizioni si fondono, diventano "Ronin Manga Kappa Edizioni" e insieme pubblicano meno di quando erano due entità singole. I loro prodotti e la loro linea editoriale pulita ed elegante, per quanto mi piaccia, pare non convincere il pubblico in target. Dopo il lunghissimo stop editoriale (leggi: pubblicazioni 0) dovuto alla fusione, escono fuori dal catalogo Anteprima e approdano ad Alastor. Purtroppo escono anche dalla lista ordini fornita da PanDistribuzione, quindi se un libraio usa questa anzichè quella fornita da Alastor, resta convinto che l'assenza di pubblicazioni sia ancora in corso. Sarabbe bastato comunicare ai librai i cambiamenti per non creare il problema ma era una soluzione tanto semplice quanto utopistica.

ItalyComics, dopo esser stato spodestato su Anteprima da PanDistribuzione, abbandona il canale fumetterie per proporre tutto il catalogo attuale e futuro direttamente al lettore dal proprio portale. E per farlo sceglie come momento chiave l'uscita di un seriale di George Martin. Su Mega al momento verranno proposte solo le pubblicazioni già esistenti, il resto sarà visibile solo su una rivista online creata e gestista dallo stesso editore. Questo almeno ad oggi. ItalyComics infatti sembra indecisa quando si tratta di intraprendere decisioni editoriali. Come tantissimi altri editori, d'altra parte.

Planeta DeAgostini si suicida e non pubblica praticamente più niente o quasi. Ogni mese circa 12 pubblicazioni di cui mediamente solo 4 sono inediti. Il resto sono ristampe dei mensili che ha chiuso poco prima. Continua a non dare notizie quindi quello che si sa del destino di questo editore è vago, comunque non fondato (anzi, non ufficiale), ma altamente probabile. Se Planeta DeAgostini perderà i diritti di pubblicazione DC Comics per l'Italia, il primo candidato a prenderli pare essere GP Publishing.

GP Publishing pubblica manga e lo fa con una veste giovane. Pubblica seriali di seconda fascia fatta l'eccezione di Sailor Moon, e quel che è peggio si fa distribure da Messaggerie Libri. Messaggerie ha il sito internet per librai più brutto e incasinato del cosmo. Roba che lo scempio della programmazione fatto da chi ha progettato il sito Alastor, fa sembrare questo quello della Nasa. Inoltre Messaggerie Libri usa due pesi e due misure e da ad alcuni librai il reso e ad altri il conto assoluto, in maniera del tutto illegale, tanto che alcuni librai si sono rivolti ai legali per vedersi tutelati nei propri diritti.
Molti librai non prendono nulla di GP così come di Tunuè, Coconino e Comma22 perchè si poggiano a Messaggerie, il cui servizio è delirante.

E intanto Panini Comics?
Panini Comics intanto lavora, lavora, e si migliora in tutto. Come editore ha imparato la lezione della Planeta DeAgostini "stagione 1", quella stagione ormai dimenticata che aveva sovraeccitato gli animi dei librai e dei lettori, quando aveva il catalogo sempre disponibile e tirava fuori sempre ottimi volumi a ottimi prezzi. Panini Comics è ora in grado di mantenere sempre disponibile un catalogo che propone manga e i superoi migliori in quanto a vendite, rosicando terreno agli altri editori e prendendo sempre più importanza nelle librerie specializzate, occupando scaffali e metri espositivi. La stessa strategia utilizzata da Bonelli nelle edicole nei suoi 50 anni di dominio incontrastato.
Come PanDistribuzione ha acquisito invece il catalogo SergioBonelli Editore, rendendo disponibile a stretto giro dagli ordini, tutti gli arretrati disponibili dell'editore più importante d'Italia. E scusate se è poco.
La forbice insomma non si limita ad allargarsi ma si spacca del tutto nel tentativo.

Nelle retrovie di queste retrovie abbiamo i piccoli editori, scomparsi o che pubblicano con il contagocce.
In linea di massima questo 2011 è stato anche l'anno in cui tantissimi editori abbandonano la barca rappresentata dalle librerie specializzate per andare in quelle di varia sognando l'utopistica svolta.
Ma di questo parlerò la prossima volta.

venerdì 5 agosto 2011

A volte non me ne va bene una.



Avevo voglia di fare un sunto di ciò che accade in fumetteria, sapete, quelle situazioni assurde che poi quando le racconti uno dice che i negozi come il mio sono affollati da bengomati, ma bengomati che a dirla tutta nemmeno sanno cosa è un bengomato.

Si dai, quelle storie tipo:

Cliente: Aspetta mamma voglio chiedere quanto costa lo scudo di capitan america
Madre: Ma sta scritto, guarda...
Cliente: Si ma voglio chieere...
Madre: Ma vedi, sta scritto! Costa 99 euro.
Cliente: Si ma voglio chiedere.
Madre: e chiedi...
Cliente: Scusa, quanto costa lo scudo di capitan america?
Io: 99 euro.
Cliente: Ah, grazie.

Ecco. Volevo scriverne tante, anche perchè tra le mie e quelle dei colleghi c'è n'è assai proprio. Poi però mi capita di imbattermi in un blog fantastico pieno zeppo di situazioni come questa. E' un blog che tratta solo situazioni come questa. E ora non mi sento più solo naufragando in questo mare.
Il blog è di Stefano Amato, che non ho idea di chi sia, so solo che è un libraio e quindi ha la mia stima di defoult, e che da oggi entra dritto dritto nella mia classifica degli idoli personali. Perchè è un figo e ha fatto quello che io non ho mai avuto il coraggio di fare.
Il suo blog lo trovate QUI.

Prendete e gioitene tutti.

giovedì 4 agosto 2011

[Tipo-Rece] Maus


Spiegelman è un ebreo. Suo padre, anche.
La sua famiglia era una famiglia ebrea.
Poi è stata perseguitata, insultata, spodestata, vittimizzata e infine deportata nei campi di concentramento, dove sono stati prima soffocati con il gas e poi bruciati nei forni.
Vladek Spiegelman, il padre di Art, il fumettista, Spigelman è uno dei pochi sopravvissuti all'olocausto. Ha cercato di sfuggire al genocidio con forza, caparbietà e determinazione, cercando di salvare il salvabile (e fallendo), suo figlio Richieu (fallendo), i genitori (fallendo) e la moglie (qui non fallisce, ma poi un tumore se la porta via). Art nascerà solo dopo che la guerra sarà finita e ancora dopo realizzerà questo fumetto, Maus.

Maus è una storia vera biografica, dove il figlio di un deportato e sopravvisuto scrive e disegna e racconta la storia del padre, la vita terribile di un ebreo e degli ebrei che gli sono intorno, negli anni '40, quando questa "bella persona" faceva un bel pò di danni nel mondo.


Che faccia da cazzo che tiene, peraltro.

Maus è un capolavoro.
Art Spiegelman è un grande narratore. Quello che colpisce a primo impatto trovandosi tra le mani Maus, oltre al titolo indubbiamente evocativo, è il modo in cui rappresenta i personaggi, dagli ebrei ai tedeschi nazisti, fino ai polacchi.
Sorci, gatti schifosi e sporchi e porci maiali. La fotografia di un periodo terribile, scattata con un occhio che ancora piange al ricordo di quei giorni.
Maus è un capolavoro perchè ti prende e ti proietta con cura dei particolari in un contesto storico che non capisco proprio. L'olocausto, lo sterminio degli ebrei. Ma che storia di merda è?

Non è ciò che fa Art Spigelman con Maus a rendere Maus un'opera prioritaria per chi vuole conoscere la storia. A renderlo ciò che è realmente, un documento storico, è la povertà delle opere dedicate all'olocausto. Non solo qualitativa quanto quantitativa, numerica. Qualche film, in Italia ricordo solo La vita é Bella, di Benigni per la quale, tra l'altro, Spiegelman pare non avesse un buon pensiero:

«Benigni è pericoloso ne La vita è bella perché riprende la storia reale per trasformarla in fantasia. Usa la forma della metafora per dire che Auschwitz non è Auschwitz, ma solo un sinonimo di un brutto periodo: è terribile, è una vergogna. Sembra che alla fine l'unica cosa importante sia prendere i brutti periodi con ironia. Anche Maus usa la metafora, ma per aiutare a capire una storia precisa, circostanziata, e poi è una metafora che sfuma nella drammaticità del racconto.»

Per il resto, abbiamo lo zero assoluto.
Mi chiedo come mai non ci sia nessun autore che faccia fumetti d'autore, che intraprenda una serie seria su questo argomento. Insomma, la storia c'è, è già scritta, le emozioni non mancano, e di certo, con un pò di onestà intellettuale, si potrebbe fare davvero cultura con il mezzo fumetto.