domenica 30 settembre 2012

A Lollipop or a Bullet - Proiettili di Zucchero. Impressioni.




A Lollipop or a Bullet - Proiettili di Zucchero è stata una piacevole sorpresa. Inizialmente mi sono avvicinato a questo titolo titubante, dopo la lettura ho scoperto di aver impiegato bene il mio tempo.
E' difficile parlare di A Lollipop or a Bullet senza svelarne la durezza che esprime. L'angoscia della crescita di chi è adolescente e si trova a lottare contro un mondo pieno di adulti che non li comprendono, che forse non sono mai stati bambini. Ma la favola è tale solo nelle favole e la vita reale è altra cosa.
Lo capisce quando è ormai troppo tardi la protagonista della storia, che si rapporta all'amica/nemica nel peggiore dei modi e con quella sottile sicurezza di chi è troppo giovane per lottare davvero, fino a quando l'inevitabile si scatena. La paura e l'incertezza sono alla base di questo seinen scritto da Kazuki Sakuraba e disegnato da Ikura Sugimoto. La noia della vita di tutti i giorni si confonde con l'infelicità giovanile, e viene raccontata con poesia quasi surreale.
Una lettura consigliata a chi apprezza fumetti maturi e di spessore e a chi ancora ricorda com'era avere tredici anni.


 


A Lollipop or a Bullet è stato pubblicato in Italia da Panini Comics, in due volumi da 7.50 euro cadauno, tra l'agosto e il settembre del 2012.

venerdì 28 settembre 2012

The Boys: Approfondimento Critico [Parte 2]



Venerdì scorso abbiamo parlato di The Boys, serie scritta da Garth Ennis e disegnate dall'ottimo Darick Robertson, con un approfondimento riguardante il primo ciclo. Qui vedremo il secondo ciclo, le sue introduzioni e quanto cambia.

È con il secondo ciclo di storie che The Boys avvisa una frenata nella narrazione.
È il febbraio 2007 e la DC Comics decide la sospensione di The Boys. La prima saga, Le Regole Del Gioco, è appena giunta al termine e il riscontro nelle vendite non è stato assolutamente deludente, anche se non entusiasmante. La decisione della DC Comics pare dipendere esclusivamente dal lavoro di Ennis, troppo volgare, troppo sessualmente esplicito, soprattutto troppo lontano dai canoni supereroistici che la DC è abituata a fornire ai suoi lettori, anche se pubblicati con le etichette WildStorm e Vertigo2. La serie The Boys viene cancellata.
Garth Ennis e Darick Robertson non si danno per vinti, anzi, riescono a convincere i vertici della DC Comics3 a svincolare la serie dai diritti che la legano al colosso. La trattativa è breve e anche trovare un nuovo editore non comporta una lunga ricerca. È la Dynamite Entertainment4 a prendere in mano la serie e già pochi mesi dopo, nel maggio dello stesso anno, The Boys torna nelle fumetterie americane con il numero 7.
Al contrario di quanto si possa pensare la sospensione momentanea della serie rappresenta un punto di svolta nelle vendite. Darick Robertson a riguardo dichiara "le cifre di vendita sono salite dopo che ci siamo spostati alla Dynamite, grazie al loro marketing aggressivo ed entusiastico e alla controversia"5. È da quando la Dynamite ha preso in mano The Boys infatti, che le vendite sono andate via via migliorando, merito del nuovo editore e del rumore che si è creato intorno alla questione dell'interruzione.

È l'inizio di una nuova saga, filologicamente legata al primo ciclo ma che non riesce a scalfire il muro della potenza espressa nella precedente.
Ennis perde di incisività e con lui, The Boys.

La saga Fottuto7 lascia da parte molti dei protagonisti già conosciuti, i Sette non si vedono e la relazione tra Hughie ed Annie, tra i quali nel primo volume dopo essersi conosciuti è nata un'interessante infatuazione, viene momentaneamente accantonata, in attesa di essere ripresa e sviluppata al meglio nel quarto volume.
Lo stacco narrativo tra il primo ciclo e il secondo appare evidente. Ne Le Regole del Gioco la storia parte in quarta, con un Ennis in splendida forma che riesce a catturare il lettore sin dalle prime pagine. La formula adottata è esplosiva: dare tutto subito, offrire al pubblico una devastazione dello stereotipo supereroistico infallibile, rendendolo non solo fallibile, ma anche potenzialmente a rischio per mano di personaggi altrettanto potenti, dal passato dubbio e dal futuro incerto. Nel secondo arco narrativo resta ben poco però per stupire.
I personaggi sono stati già tutti presentati, chi più e chi meno, e anche se l'attenzione va a sbilanciarsi sul piano sessuale, sempre ben visto dai fruitori dell'opera, Fottuto ha troppe poche carte da giocare e finisce per limitarsi ad un fumetto picchiaduro, dove il soggetto nasce e muore nella ricerca di qualcuno cui menar le mani, sterile per quelli che sono i canoni cui Ennis ci ha abituati. Tuttavia in queste pagine Ennis si arrischia su un tema molto delicato quale l'omosessualità, da cui il titolo, e la persecuzione della stessa. E lo fa nel suo modo, volgare e diretto. In una discussione tra Butcher e Hughie viene fuori la difficoltà di molti di relazionarsi sul piano omosessuale proprio o di chi lo circonda e si rende visibile la realtà: molto spesso è più facile evitare questo aspetto piuttosto che relazionarsi con esso. Quando Hughie dichiara che "quello che fanno i gay" gli fa impressione, Butcher risponde "esattamente come a qualunque etero che abbia il coraggio di dirti la verità"8

Non è la prima volta che Ennis scrive dei differenti gusti sessuali.
Il tema dell'omosessualità nei fumetti è già stato trattato altre volte, ma salvo qualche rara eccezione ha sempre avuto un'importanza marginale ai fini della storia. Trova un ruolo da protagonista all'interno della serie Authority9, della Wildstorm, nella cui formazione ha spazio la prima coppia supereroistica apertamente gay e sposata10. Garth Ennis ha l'opportunità di scrivere anche per questa serie11, quindi quando affronterà, anni dopo, lo stesso tema su The Boys, si troverà preparato e ne parlerà con il suo stile frizzante e fuori dalle righe.
Tutta la saga Fottuto si basa sulla ricerca di un assassino, reo di aver brutalmente ucciso un ragazzo omosessuale, e trova nei Boys una squadra di investigazione più che un gruppo antieroi. Peccato che non ci sia altro e che le scene di esplicita dissolutezza sessuale restino spesso ancorate a se stesse, quasi a riempir le pagine.
Ciò nonostante viene presentato un personaggio molto importante per la saga: La Leggenda.
Egli non ha un nome diverso da questo e come dice Butcher "quando hanno cominciato a fare fumetti, negli anni cinquanta, avevano bisogno di qualcuno con esperienza di editoria che gestisse le cose. E hanno preso lui. Se c'è qualcosa che lui non sa sui super, non vale la pena di essere conosciuta"12. Con queste premesse appare evidente il ruolo che La Leggenda avrà nella storia. Quello di informatore, di persona a conoscenza dei fatti e, come accade proprio in queste pagine, di datore di lavoro, uno che chiede e fa favori in cambio di altri favori. Una specie di Padrino da sottoscala. Quella che normalmente verrebbe identificata come "una persona pericolosa" e "da evitare". Nel quinto TPB c'è la prova di questo.

Dal titolo La Verità13, questo volume lascia parlare La Leggenda che spiega come voce narrante molti aspetti oscuri al pubblico: le radici del potere della Vought American che affondano nel sanguinoso brodo di sangue della guerra nel Vietnam; il marketing politico celato dietro le elezioni, il ruolo della stessa Leggenda all'interno del complesso macchinario della Vought American. A far divenire questa saga una delle migliori di tutta l'opera è il confronto faccia a faccia tra i leader dei due gruppi. In una sequenza capace di catturare e mettere un filo d'ansia al lettore, troviamo il Patriota e Butcher partecipi di una discussione che mira a trovare un punto di incontro utile per non rompere quel patto siglato anni prima che li vede coinvolti in una tregua che sta stretta a entrambi. Ed è inevitabile la rottura tra i leader dei due gruppi, una nuova realtà che lascia presagire il peggio per una saga che si trova ancora a metà del cammino. Vale la pena ricordare, infatti, che lo stesso Robertson conferma14 che il ciclo di The Boys conterà in totale circa 70 numeri più una miniserie strettamente collegata: Herogasm.

La parodia supereroistica e la componente sessuale che reggono in parte The Boys trovano il loro apice in Herogasm15, spin-off che vede alle matite John McCrea già co-autore, sempre con Garth Ennis, della serie Hitman, e alle copertine Darick Robertson. Herogasm è apparentemente il contraltare a tutti quei mega-eventi che vedono nei crossover dei continui "punti di svolta" degli universi narrativi della DC o della Marvel. La differenza è che in questo caso la crisi annunciata a livello mondiale (un'invasione aliena) non è che l'ennesimo pretesto per i Super per concedersi una settimana di feste a base di orgie e droghe su un'isola nascosta; un baccanale organizzato annualmente dalla Voight American allo scopo di fingere una minaccia di proporzioni epiche che richieda l'intervento di tutti i Super e il cui unico scopo è, invece, aumentare le vendite dei fumetti. Una critica al marketing Dc Comics e Marvel neanche tanto velata. Il focus della storia si sposta sui Super e, per una volta, i Boys vengono lasciati in disparte (iniziano a vedersi sul serio solo dal quarto numero), e forse è questo il motivo per cui la storia prende la forma di uno spin-off: per sottolineare con più forza la sua somiglianza coi crossover veri e propri. Eppure tale scelta, quella di non inserire la storia nel legittimo arco narrativo di The Boys, sembra un mezzo passo falso, perché Herogasm non è solo un divertissement all'ennesima potenza (come se già the Boys non lo fosse di suo), ma contiene alcuni momenti importanti per il mondo di The Boys, per lo sviluppo generale della vicenda, per il Patriota e per il personaggio di Hughie, sia per la sua visione della vita che per il suo rapporto con Annie.

Nelle opere di Ennis c'è un aspetto da non trascurare: il lato da soap opera della vicenda. Durante la narrazione all'autore capita di lasciare da parte l'aspetto supereroistico, pieno d'azione e combattimenti, per concentrarsi sull'aspetto più romantico delle relazioni interpersonali. In The Boys riconosciamo questa situazione in Hughie Campbell ed Annie January.
I due si conoscono in un parco, per caso, entrambi assorti dai propri pensieri, dalle loro azioni più recenti e da quel senso di inefficienza che coglie l'uomo quando si scopre capace di qualcosa di poco dignitoso o scorretto. In un certo senso i due si trovano nella stessa posizione: Hughie ha appena ucciso un uomo, il supereroe Blarney Cock; Annie, nei panni di Starlight, ha appena accettato di far entrare dentro di sè parte dei Sette per entrare a far parte dei Sette.
La confidenza è dietro l'angolo.
Passano mesi prima che si incontrino nuovamente e anche questa volta accade per caso, nello stesso parco. Le condizioni emotive dei due però appaiono leggermente diverse. Mentre Hughie è più vicino all'aver trovato la propria dimensione, accettato di buon grado dalla squadra in cui lavora, Annie è ancora più stanca della prima volta. Stremata dalle prese in giro dei Sette e ora disillusa, corrotta dalla proprie azioni, ha anche perso la fede in Dio.
È un aspetto della vita religiosa molto interessante quello che Ennis ci offre attraverso Annie January: la perdita della fede e il dubbio del credo sono sentimenti forti che molto spesso investono il credente. E l'analisi di coscienza di Annie è totale e lucida.
Da una parte le proprie responsabilità, l'essersi scoperta capace di prostituire la propria coscienza in cambio di un posto nei Sette, un'azione che in maniera evidente l'ha sconvolta, dall'altra le responsabilità di Dio che la sta punendo eccessivamente per la condotta avuta, per mano degli stessi compagni di squadra. In chiesa, parlando con la croce del Cristo, ella dice "ma quello che hanno fatto loro, e tutto ciò che è successo da allora, mi sembra colpa tua, che... non so, forse tu stia cercando di punirmi. Ed è questo che mi fa un pò paura. Perchè se esistessi, bè, si dovrebbe pensare che tu sia un pò sadico."16

Non è che dopo questo avvenimento in chiesa la posizione di Annie si possa dire capovolta, quindi non si può parlare certo di un dio che abbia accolto la sua preghiera, ma quantomeno l'incontro con Hughie è positivo, perchè Hughie è una brava persona e lei se ne accorge presto. In un contesto differente da quello del parco lei si dimostra per quello che è: emotivamente fragile. E ubriaca.
Sono in un pub ed Annie non regge molto l'alcool. Lei lo invita a passare la notte insieme, ma Hughie declina in quello che è il migliore e il peggiore momento di un uomo: rifiutare una nottata di sesso assicurato.
Siamo nel quarto volume italiano, Cose Che Fanno Bene Allo Spirito17, e finalmente The Boys riprende delle trame lasciate precedentemente in sospeso, riaffermando le capacità narrative di Ennis che qui sembra riacquisire smalto, in una escalation di ritmo che coinvolgerà da qui in poi il fumetto.
Il tema portante della saga è la resurrezione di gente morta. Blarney Cock nello specifico. La Leggenda rivela a Hughie che a volte capita che i morti con in circolo il "Composto V" stentino a rimanere morti, cosa che infastidisce non poco i Boys che, dal canto loro, tengono a far sapere ai supereroi che "se i Boys ti uccidono, tu rimani morto"18. È un compito che spetta a Piccolo Hughie quello di rintracciare e uccidere per la seconda volta Blarney Cock e in cambio di questo favore, La Leggenda, gli promette di svelargli tutti i segreti e i retroscena dei Boys. Detto fatto.

In questo microcosmo non ci sono alieni umanoidi venuti dallo spazio a salvaguardia del mondo (Superman) o mutanti con problemi di persecuzione sociale che nonostante tutto vogliono difendere la razza umana (gli X-Men). Qui tutti i supereroi, prima di diventare tali, hanno avuto bisogno di una piccola "spintarella" chimica o, nella migliore delle ipotesi, sono figli di qualcuno che l'ha praticata.

Il Composto V è un'invenzione tedesca realizzata negli anni trenta partendo da esperimenti sugli esseri umani. L'idea era quella di realizzare una sostanza in grado di alterare geneticamente il dna, rendendo le persone che lo assumono quindici, venti volte più forti di prima, probabilmente in vista della seconda guerra mondiale. È interessante notare, in questa scelta, dei parallelismi con il siero del supersoldato che ha reso "Capitan America" il gracile Steve Rogers nell'universo Marvel19. In The Boys però, dove manca totalmente il romanticismo dettato dall'atto eroico, un mezzo di potere come il Composto V, viene utilizzato esattamente come è immaginabile che sia: un modo per avere e ottenere altro potere. È questo il motivo che porta la Vought American ad investire cifre straordinarie nel settore supereroistico e a creare un manipolo di supereroi da controllare, umani superpotenti da poter muovere a proprio piacimento, che si lasciano indirizzare ai fini di precisi obiettivi finanziari.
C'è contraddizione nel modo di agire di Butcher e dei suoi ragazzi, magari un atteggiamento ipocrita, ma senz'altro consono all'opera: anch'essi, tutti, prendono il Composto V per migliorare le proprie prestazioni in combattimento, sfruttando quindi lo stesso mezzo utilizzato dal male che si sforzano di sconfiggere.

La saga ha dunque anche un aspetto politico che pone le basi su degli intrighi tra il governo americano e una multinazionale, la già citata Vought American. Come detto questa compagnia, per una questione prettamente economica, controlla segretamente i supereroi, gettando altro fango sulla credibilità dei supergruppi e sulla nobiltà d'animo dei rispettivi rappresentanti.
Il governo è diviso: il presidente degli Stati Uniti vuole mantenere lo status quo, quello in cui tutte le parti in gioco restano ancorate alla situazione attuale, e lo fa tramite la C.I.A. e uno dei suoi direttori, Susan Ryaner, che riabilita i Boys. Il vicepresidente, Vic il Vice, cerca invece di schierarsi ufficialmente dalla parte della Vought e dei supereroi.
La Vought American non è dunque solo un'azienda che sforna merchandising e fumetti dei supereroi dipingendoli come i personaggi Marvel e DC. La Vought American si occupa anche di affari ben più loschi. Lo vediamo nel terzo TPB, dal titolo Il Glorioso Piano Quinquennale20.
La squadra è in Russia, pronta per sventare un colpo di stato al governo sovietico organizzato proprio dalla multinazionale, per mano di un manipolo di centocinquanta supereroi locali. La nota più importante di questa saga è il sangue freddo e la determinazione di Billy "il Macellaio" Butcher, che non si limita a neutralizzare questo gruppo di super, ma letteralmente, lo stermina in una manciata di secondi. E se ne va fischiettando.

È interessante notare l'abbigliamento dei boys. Non una tenuta iper appariscente, costumi sgargianti e calzamaglie improbabili. I ragazzi vestono di jeans e maglietta, lasciando da parte i classici indumenti da supereroi Marvel. Come unico segno di riconoscimento hanno uno spolverino nero, semplice, senza nè marchi, nè loghi particolari. Non è la prima volta che Ennis si cimenta con questo genere di articolo: già nel ciclo del Punisher infatti è immediato il confronto. È lo stesso Ennis a rinnovare il look di Frank Castle che utilizza lo stesso genere di spolverino ritrovato poi in The Boys. E il concetto alla base della scelta è il medesimo: "è perchè così sembriamo proprio un branco di fottuti bastardi"21.

NOTE
2 La Vertigo è un'etichetta fondata nel 1993 dalla Dc Comics. Sotto questo marchio vengono pubblicate storie per un pubblico più adulto rispetto a quello consono delle testate supereroistiche della DC, spesso con tematiche horror. Tra i titoli di spicco della Vertigo vanno annoverati Watchmen, Sandman e Preacher, quest'ultimo di Garth Ennis.
3 Nel 2007 l'editor della DC Comics è Dan Di Dio.
4 Fondata nel 2005 da Nick Barrucci, la Dynamite Entertainment, è una casa editrice indipendente americana. Tra le sue pubblicazioni, oltre The Boys, vanno citate la serie a fumetti di Battlestar Galactica e L'Armata delle Tenebre.
5 Vedi intervista allegata.
7 Titolo originale: Get Some; The Boys 7, 8, 9, 10; Dynamite Entertainment; pubblicati dal giugno al settembre 2007.
8 The Boys n° 8; tav. 8; luglio 2007; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Dynamite Entertainment.
9 Titolo originale: The Authority; creata nel 1999 da Warren Ellis (testi) e da Bryan Hitch (disegni). Pubblicata in America dalla WildStorm, in Italia è presentata al pubblico da Magic Press.
10 Si tratta di Midnighter e Apollo.
11 The Authority: Kev; scritta da Garth Ennis e disegnata da Glenn Fabry nel mese di ottobre 2002.
12 The Boys n° 7; tav. 16; giugno 2007; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Dynamite Entertainment.
13 Titolo originale: I Tell You No Lie, G.I.; The Boys 19, 20, 21, 22; Dynamite Entertainment; pubblicati dal giugno al settembre 2008.
14 Vedi intervista allegata.
15 Herogasm è stato edito dalla Dynamite Entertainment; pubblicati dal maggio al novembre 2009.
16 The Boys n° 15; tav. 3; Febbraio 2008; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Dynamite Entertainment.
17 Titolo originale: Good for the Soul; The Boys 15, 16, 17, 18; Dynamite Entertainment; pubblicati dal febbraio al maggio 2008.
18 The Boys n° 15; tav. 23; Febbraio 2008; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Dynamite Entertainment.
19 Il "Progetto SuperSoldato", da cui il siero del supersoldato, è l'incipit che dà origine a Capitan America nell'universo Marvel. Nasce da un esperimento del governo americano che crea un combinazione chimica in grado di conferire dei poteri superumani a coloro ai quali viene somministrato.
20 Titolo originale: Glorious Five Year Plan; The Boys 11, 12, 13, 14; Dynamite Entertainment; pubblicati dall'ottobre 2007 al gennaio 2008.
21 È Butcher a spiegarlo a Hughie in The Boys n° 7; tav. 11; Giugno 2007; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Dynamite Entertainment.

venerdì 21 settembre 2012

The Boys in Albetti e approfondimento critico alla serie [Parte 1]



The Boys sta per essere ripubblicato in albetti da Panini Comics. L'editore dopo aver testato il formato con serie come Moon Knight, Superior e Kick Ass, ha deciso di riproporre mensilmente anche The Boys con questa formula.
La collana ombrello che la conterrà si chiama Panini Pulp, formato americano 17x26, con 48 pagine brossurate, a colori. 3,00 euro.
Per l'occasione ci sarà anche una variant cover al costo di 5,00 euro.

The Boys è una serie che personalmente trovo davvero avvincente, scritta da Garth Ennis e disegnata da Darick Robertson. Già in passato ho avuto occasione di parlare di The Boys facendone un'approfondita analisi che fu raccolta in un volume, un saggio su Garth Ennis dal titolo Nessuna Pietà agli Eroi.

Essendo quello un saggio sull'autore ed avendone io curato solo una parte, ho deciso di proporvela settimanalmente, ogni venerdì, finchè dura, a partire da oggi.

In America ci pensa la Wildstorm1 per prima a pubblicare The Boys. È solo con il sesto numero che la direzione della Dc Comics decide la sospensione della serie nonostante la sentita accoglienza da parte del pubblico statunitense.
È il 2006, ottobre, e il primo numero di The Boys vede la luce nelle fumetterie d'America.
Coadiuvato ai disegni da Darick Robertson2, che ne firma tutti i numeri e le copertine, la serie parte in maniera brillante in quello che potrebbe essere definito lo stile Ennis.
A contattare Robertson e a proporre il lavoro è stato lo stesso Ennis3. I due avevano già lavorato insieme su un capitolo del Punisher4 della Marvel, e le impressioni del disegnatore sulla serie sono state da subito positive. "Ho adorato il concetto fin dall'inizio e avevo la sensazione che avrebbe trovato il suo pubblico"5 dice Robertson in riferimento a The Boys e non sbagliava.

Il presupposto è abbastanza semplice: in un mondo pieno di Super6 è necessaria la presenza di qualcuno capace di porgli un freno qualora questi dovessero smarrire la retta via. Quando i Supereroi sono fuori controllo e né lo Stato, né altri supereroi, né qualunque forza governativa è in grado di contrastarli, entrano in scena i ragazzi, un gruppo di personaggi underground, al soldo della C.I.A., pronti a fronteggiarli, spaventarli e, quando occorre, intimidirli fino a ricorrere all'omicidio.
Tutta la storia è basata su uno scambio continuo di adrenalina e paura, come se alla base del sistema, come pilastri a tenerlo in piedi, ci fosse la consapevolezza che gli equilibri possano essere rispettati solo se è presente un freno inibitore, un qualcosa che garantisca l'attuale status quo. I Boys sono la kryptonite di questi Super ed è necessario che i Super lo sappiano.

Sebbene i super descritti da Ennis in The Boys possano riportare alla memoria quelli di Watchmen7, il paragone si fa più calzante se si prende in considerazione la miniserie del 1992 Brat Pack di Rick Veitch. Come Veitch stesso afferma8, Brat Pack fu l'iniziatore del sottogenere dei "supereroi deviati", l'estremizzazione del concetto già racchiuso in Watchmen dell'umanizzazione dei supereroi, non più boyscout esenti da difetti ma individui che scelgono di mascherarsi e combattere il crimine solo per legittimare la propria voglia di violenza e sessualità deviata e deviante. I personaggi di Brat Pack possiedono degli standard di moralità pari a quelli dei loro nemici, tanto è vero che il villain Blasphemy sembra assurgere quasi a eroe della vicenda, se lo si confronta con i peccati di violenza, pedofilia, stupro, circonvenzione di minori et similia di cui si macchiano i supereroi della storia. Alla luce di queste descrizioni, non è difficile capire perché tanti parallelismi siano fatti fra The Boys e Brat Pack.

The Boys non nasconde certo la voglia di essere frizzante e profondo ma, al tempo stesso, fuori dai soliti schemi in cui sono incasellati i supereori classici. Mentre i personaggi della DC Comics sono dotati di superpoteri stravaganti e letali votati alla giustizia e alla legalità, in The Boys il tono è più acerbo e realistico. In questo microcosmo accade ciò che probabilmente accadrebbe se ipoteticamente nella nostra realtà apparissero uomini e donne dotati di un potere incontrastabile di cui tutti gli altri sono sprovvisti: la nostra società subirebbe un crack devastante.
Numerose negli anni sono state le saghe narrative, all'interno dei principali universi supereroistici, che hanno visto i personaggi più potenti ed onesti della Terra alle prese con i propri bassi istinti, spesso con conseguenze ed epiloghi drammatici. Ciò che frequentemente accadeva è che il marketing e la direzione editoriale delle varie testate fumettistiche raramente lasciava che il cambiamento fosse duraturo o definitivo. In The Boys è la norma, lo start-up dal quale partono tutti gli eventi narrativi: il potere chiama la corruzione che chiama altro potere, in una catena di eventi che porterebbe alla distruzione dell'intero sistema.
Punto di riconoscibilità della serie è la presenza di scene di violenza, esagerate e al limite dello splatter, e di sesso, molto spesso vissuto in maniera prepotente e brutale, più che sentimentale.

È il 2008 e la Panini Comics9 ha acquisito i diritti di pubblicazione della serie The Boys per l'Italia. I primi 6 numeri, quelli che aprono e chiudono il ciclo di pubblicazioni per la WildStorm, sono pubblicati in TPB10, all'interno della collana 100% Cult Comics11. La pubblicazione in Italia non è regolare ma, pur non avendo una periodicità fissa, raggiunge nel corso di poco più di un anno e mezzo il quinto TPB, che è alla data di oggi, l'ultimo uscito.
La serie ha una buona risposta di pubblico anche in Italia, tanto che il primo volume viene presto esaurito e ristampato12 a luglio dello stesso anno13.
Così come l'edizione americana, anche il primo numero italiano di The Boys gode di una prefazione a cura di Simon Pegg.

Simon Pegg nasce nel 1970 a Gloucester, Inghilterra. È scrittore e attore cinematografico e televisivo. Balzato alla ribalta per la serie televisiva Spaced e soprattutto per i film Hot Fuzz e L'Alba dei Morti Dementi (Shaun of the Dead), Pegg si ritrova protagonista, insieme a Latte Materno, La Femmina della Specie, il Francese e Billy "il Macellaio" Butcher, di questa serie a fumetti. La fisionomia di Pegg infatti viene presa a modello dal disegnatore Darick Robertson per creare il personaggio di Hugh Campbell14, poi conosciuto come Piccolo Hughie, l'ultimo arrivato in squadra e fortemente voluto da Butcher, capo del gruppo, per la sua potenziale rancorosa avversione nei confronti dei Super.
Il posto in squadra che ricopre Hughie è all'inizio oscuro anche ai suoi stessi mentri. Prima è infatti messo nelle retrofile per poi essere guidato da Butcher ad esprimersi al meglio e violentemente sul campo, lanciato nel pieno dell'azione già dalla prima missione. Sin dal primo ciclo narrativo infatti, Hughie arriva involontariamente all'omicidio, preterintenzionale, di Blarney Cock, supereroe membro dei Teenage Kix, uno dei due supergruppi adolescenti15 ancora in attività. Narrativamente l'importanza di Piccolo Hughie è fondamentale perchè il lettore venga introdotto alla trama narrativa. Piccolo Hughie tuttavia ricopre in The Boys un ruolo più impegnativo di quello che nelle vicende di Batman è di Robin e che nelle storie di Paperino è di Qui, Quo e Qua.
È la voce narrante che guida il lettore e lo trascina in un vortice di vicende, descrivendogli al tempo stesso ambiente, personaggi e situazioni. È l'evento scatenante che dà il via alla vicenda, riportando in scena i Boys e dando il là alla ricostruzione del gruppo.
Non solo un ruolo di spalla quindi, ma qualcosa di veramente importante: un ruolo da protagonista tra i protagonisti.

Nella prefazione, Simon Pegg, si dichiara entusiasta della scelta di Robertson di donare il proprio volto a Hughie in quanto egli è da sempre lettore di fumetti e ammiratore dei precedenti lavori del disegnatore. Una prefazione potente e mai noiosa, che riesce ad introdurre alla lettura creando il giusto clima di attesa per una storia che anticipa situazioni impareggiabili e di continua depravazione morale.
Piccolo Hughie è l'unico personaggio della serie ad essere stato realizzato partendo da una figura reale e in merito Robertson stesso dichiara che "il Francese (Frenchman) è ispirato a Vincent Cassel e il Macellaio (Butcher) somiglia al Robert Shaw in là con gli anni, ma solo Hughie è basato su un aspetto fisico ben preciso"16.

Quantomeno nel primo ciclo di storie, quella che potrebbe essere identificata come la prima saga dei Boys, Le Regole del Gioco17, le aspettative non vengono deluse.
E non potrebbe essere altrimenti.
La vicenda parte in quarta e già nelle prime dieci pagine c'è tutto quello che The Boys può offrire: violenza, strafottenza, morte e sesso. Mentre a Billy Butcher spetta la piacevole parte del bull in un rocambolesco rapporto sessuale con Susan Rayner, piacente donna tutta d'un pezzo sul lavoro, lussuriosa nella vita privata, nonchè direttore della C.I.A. al cui soldo sono i Boys, al Piccolo Hughie spetta un ruolo ben piu drammatico.

Tutto accade improvvisamente, niente lo lascia presagire, il bel tempo e le belle parole che Hughie scambia con Robin, la sua ragazza, non annunciano assolutamente la tragedia. Si tengono per mano, si amano, ne stanno parlando. La morte di Robin è tragicomica e violenta quanto immediata e fulminea: A-Train è un ex membro dei Teenage Kix, recentemente approdato nei Sette. Egli si scoprirà corrotto e assetato di potere come tutti gli altri super e, grazie al dono della supervelocità, lanciato all'inseguimento di un supercriminale, investe letteralmente Robin mentre stringe tra le mani il proprio fidanzato, staccandole di netto le braccia e incollando con ben poco garbo il resto del corpo su di un muro neanche tanto vicino.
Hughie resta lì, immobile, in silenzio, allibito.
Per staccare le sue mani da quelle dell'ormai ex-fidanzata, sono dovute intervenire le forze dell'ordine armate di sedativi e urla, che vanno ad affiancarsi a quelle di disperazione di Hughie.
A-Train dal canto suo non sembra curarsene, anzi, disinteressato come è arrivato nell'atto di compiere l'omicidio, se ne va.

I Sette sono il supergruppo più potente e temuto del paese. Composto da sette super umani18, tra i quali il già citato A-Train, è il simbolo dell'America moderna e incarna, agli occhi del popolo, il sogno americano, quello falso e improbabile di un mondo sicuro anche dopo l'undici settembre 2001. Quel mondo in cui si può vivere felici e si possono dormire sonni tranquilli sulla base della certezza che se mai dovesse accadere qualcosa, una dichiarazione di guerra o un improvviso attacco extraterrestre, ci sarebbero loro a proteggere la popolazione: i supereroi. Ed essendo questi dalla parte del governo, e controllati da una multinazionale, è facile pensare che sia il governo stesso a proteggere il suo popolo. Peccato che come ha modo di dire Ennis per bocca di Butcher "se puoi schivare proiettili o essere più veloce dei tachioni o nuotare nel sole, hai di meglio da fare che salvare il mondo per la centesima volta19".
Capitanato dal Patriota, figura solo apparentemente pura e limpida e che scimmiotta i personaggi più nobili del mondo dei comics quali Capitan America e Superman, questo gruppo si candida sin da subito come l'antagonista dei Boys. E a conti fatti non potrebbe essere altrimenti.
Potenti, belli a vedersi, politicamente al sicuro, ricchi e con una gerarchia interna ben affermata, nel supergruppo per eccellenza è facilmente identificabile quell'idea ormai consolidata nella nostra società, del fine che giustifica il mezzo, anche quando il mezzo utilizzato smentisce il credo, le religioni e quelle che fino a quel momento sono state le consuetudini dell'interessato. Prova di questo è Annie January l'alter ego civile di Starlight, supereroina proveniente dai Giovani Americani, ultima arrivata nei Sette in sostituzione di Fiaccola.
Accedere ai Sette non è facile, tutto suggerisce la necessità di un'importante sequela di selezioni, unita alla scomparsa, dato il nome del gruppo, di uno degli eroi già presenti in squadra. È quello che accade a Fiaccola.

Ennis non lascia vedere al pubblico Fiaccola, non subito almeno, ma lascia intendere, tramite le parole del Patriota, che questi abbia in passato militato nei Sette e che è deceduto per mano dei Boys20. Il modo in cui esce di scena questo personaggio è raccontato più avanti, nel quinto volume edito da Panini Comics, ed è senz'altro un punto cardine per comprendere al meglio quali sono i perché delle azioni dei ragazzi. I retroscena nascondono omicidi a sangue freddo da parte di entrambi i gruppi, un fare mafioso che darà origine ad un tacito accordo per il quale i Boys e i Sette non dovranno più scontrarsi.

Starlight, ragazza tutta casa e chiesa, è ben lieta di avere avuto finalmente accesso nel gruppo più potente della Terra. Resta però allibita quando il Patriota le propone, come ultimo test d'ingresso, di prendergli in bocca l'arnese.
Ma non solo a lui, anche a Black Noir e ad A-Train.
Quando si dice lo spirito di squadra.

Se con Butcher alle prese con la direttrice Rayner eravamo davanti ad una scena di sesso consapevole e voluto da entrambe le parti, con il sottinteso gioco dello scambio dei ruoli dove la donna potente viene sottomessa e l'uomo burbero che normalmente sarebbe ai suoi ordini, le è padrone, nella situazione attuale Ennis ci mette di fronte ad un piano sessuale a cui dovremo fare l'abitudine: la depravazione dei supereroi.
Omosessualità, scambi di coppie e di ruoli, prostitute, droga da festini, orge e mai, mai, la presenza
di profilattici. Sarà contento il papa. Tutto questo unito ovviamente all'utilizzo del proprio corpo come oggetto in affitto, metodo di pagamento per dei vantaggi reali e immediati.
La ragazza è a un bivio: da un lato i principi, dall'altro l'obiettivo.
La decisione è difficile e il dilemma è evidente, come evidente è che non è consono ad una signorina timorata di Dio, cattolica praticante, praticare anche la fellatio a dei Super in gruppo. Tre alla volta.
Ad ogni modo Starlight entra in squadra.
Il comportamento della giovane Annie January fa riflettere sulla situazione della società contemporanea, dove il compromesso con i propri valori spesso volge in favore della strada più semplice, quella che cammina nella direzione degli istinti più bassi, del soldo facile e della dissolutezza morale. Se l'obiettivo raggiunto, per quanto nobile e altruistico, è sostenuto anche solo da un'azione che si contrappone al principio per il quale si è lottato, viene necessariamente a mancare quella purezza che originariamente ci ha spinto all'azione. Si diventa corrotti. E chi dice di combattere la dittatura dall'interno è già complice21.

Butcher trova terreno fertile, nonostante i primi tentennamenti di Campbell, ad arruolarlo in squadra. L'ingenerosità del governo americano, i cui portavoce si presentano a Hughie in piena fase di lutto, spingendolo a firmare una dichiarazione spontanea che gli nega la possibilità di citare il governo per la morte della ragazza e per i traumi psicologici di cui è rimasto vittima, unita alla certezza che tra i Sette prende ora posto A-Train, altro non è che una semplificazione per il lavoro che lo attende: convincere Piccolo Hughie a entrare in scuderia.

Butcher è una figura complessa e di spessore. Non troppo alto, corporatura robusta, grosso quanto un toro, brusco e volgare al limite della decenza concessa ai comics, è il capo e la mente dei Boys. È lui che ha formato la squadra, è lui che dà gli ordini ed è lui che sistema le cose quando iniziano ad andare storte. In un primo momento il ruolo di Butcher sembra essere limitato a quello di un comandante con i muscoli, una figura le cui capacità sono spaccare e distruggere, ma presto Ennis dimostra come Billy il Macellaio sappia gestire egregiamente situazioni più difficili e che, più importante, conosce bene anche i meccanismi del buon confidente. E del manipolatore.




NOTE:
1 Casa Editrice fondata nel 1991 da Jim Lee, la Wildstorm viene ceduta nel 1998 alla DC Comics che sotto questo marchio si propone di pubblicare materiale supereroistico dalle trame mature e complesse.
2 Darick Robertson vive a Napa, California. Fumettista, tra i suoi lavori più conosciuti vanno senz'altro citati Transmetropolitan di Warren Ellis, Punisher: Born di Garth Ennis, e ovviamente The Boys. Attualmente è al lavoro solo su quest'ultimo.
3 Vedi intervista allegata.
4 Punisher: Born. Prima pubblicazione italiana: 2004; Panini Comics.
5 Vedi intervista allegata.
6 "Super" è una contrazione di supereroe, il termine con cui vengono identificati, all'interno di The Boys, tutte quelle persone dotate di un potere particolare che pongono il soggetto su un piano superiore rispetto a tutti gli altri.
7 La peculiarità di Watchmen è lo smantellamento dell'idea del supereroe come personaggio positivo senza onta. L'opera di Moore si differenzia dagli archetipi supereroistici classici per la presenza di persone comuni non estranee a problemi di natura psichica e sociale che hanno scelto il mestiere di vigilanti.
8 Il riferimento è a un'intervista rilasciata a newsarata: http://forum.newsarama.com/showthread.php?t=102228
9 Nel 1998 le Edizioni Panini acquisirono la Marvel Italia e fondarono la divisione Panini Comics, il cui direttore editoriale è tutt'ora M. Marco Lupoi.
10 TPB è l'abbreviazione di Trade Paberback, generalmente, libro, comic book. Indica quei volumi rilegati tramite l'utilizzo della brossura.
11 Cult Comics è una sottoetichetta della Panini Comics, fondata nel 1997, ha avuto per anni tra i titoli più venduti, Spawn personaggio cult degli anni '90 creato da Todd McFarlane.
12 Il primo volume italiano di The Boys (100% Cult Comics) ha un costo al pubblico di 13,00 euro. Con la ristampa dello stesso, il prezzo passerà a 15,00 euro. La ristampa ha una copertina differente rispetto alla prima edizione.
13 È il 2009.
14 In un'intervista rilasciata al sito comicsbulletin.com Robertson afferma che non immaginava che Simon Pegg avrebbe un giorno riscosso un successo tale da renderlo particolarmente famoso e che lo omaggiò, dando a Hughie le sue fattezze, in un momento in cui era ancora sconosciuto al grande pubblico.
15 I supergruppi adolescenti sono solo due: i già citati Teenage Kix e i Giovani Americani.
16 Vedi intervista allegata.
17 Titolo originale: The Name of the Game; The Boys 1, 2; Wildstorm; pubblicati dall'ottobre al novembre 2006.
18 L'attuale formazione dei Sette è composta da: The Deep, Jack From Jupiter, Black Noir, Queen Maeve, A-Train, Starlight e il Patriota, leader del gruppo.
19 The Boys n° 1; tav. 13; ottobre 2006; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Wildstorm.
20 Questo è quello che lascia intendere il Patriota parlando con The Deep, Jack From Jupiter e Black Noir dopo l'assassinio di Blarney Cock.
The Boys n° 6; tav. 10; febbraio 2007; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; WildStorm.
21 Daniele Luttazzi – Adenoidi, 2003.

sabato 8 settembre 2012

Distribuzione e Italycomics: cosa sta succedendo?



Paolo Accolti Gil ci spiega cosa sta succendo a livello distributivo all'interno e intorno alla sua casa editrice, la ItalyComics. In qualche modo sono coinvolti tutti i distributori sul territorio, Alastor, StarShop e PanDistribuzione, il lassismo generale e la poca lungimiranza di qualcuno...
Lascio la parola a Paolo aspettando i vostri eventuali pareri a riguardo.

- Buongiorno Paolo, da chi è distribuita attualmente la ItalyComics?
- La risposta non è facile neanche per me e mi spiego subito, dovrei dirti quello che ho scritto in un comunicato che abbiamo fatto girare quanto possibile, ovvero che a partire dalle pubblicazioni presentate nel Mega di Agosto le fumetterie potranno ordinare le novità solo in due modi: online sul sito www.ecomics.it dove esiste una apposita area per le fumetterie registrate, oppure attraverso Alastor. Come dicevo, DOVREI dirti così, se non fosse che Pan ha cancellato dal suo sito ogni nostra novità annunciata e ogni arretrato che non abbia in magazzino, quindi non so se questo vuol dire che intendono cancellare alle fumetterie anche le novità annunciate fino a Luglio o se ne bloccheranno solo i riordini.


- Da qualche tempo hai deciso di non servire più PanDistribuzione, per quale ragione?
- La decisione di non permettere più ad Alastor di servire Pan è stata la conseguenza del loro comportamento e posso solo pentirmi di non averlo fatto prima: a suo tempo hanno deciso di non presentare più i nostri titoli (e quelli di qualche altro editore) su Anteprima. In un primo momento le notizie che non fornivano più sul catalogo mensile le inviavano per newsletter alle fumetterie, poi hanno smesso di fare anche questo e le novità annunciate venivano indicate direttamente nel catalogo online (che è quello da cui i clienti di solito ordinano gli arretrati e di certo non dove si pensa di dover cercare le novità). Un comportamento abbastanza singolare per qualcuno che di mestiere dice di distribuire fumetti e che tradurrei così: “non voglio che si sappia cosa fai uscire però se qualcuno dei miei clienti lo scopre e me lo chiede voglio essere libero di chiederlo ad Alastor e guadagnare comunque qualcosa dal tuo lavoro”. Poi è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso perché per tre titoli quel comportamento si è tradotto così “non voglio che si sappia cosa fai uscire però se qualcuno dei miei clienti lo scopre e me lo chiede io prendo l’ordine e lo tengo nel cassetto e anche se quel volume che mi hanno ordinato è uscito, per me non è uscito perché finché mi tengo l’ordine da passare ad Alastor nel cassetto non considererò quel titolo uscito.” In pratica Pan ha continuato fino a pochi giorni fa a indicare come “novità che devono uscire non disponibili” due volumi usciti a GENNAIO e uno uscito a MAGGIO nonostante avessimo sollecitato e fatto sollecitare più volte che invece erano usciti. Oggi li hanno tolti del tutto dal catalogo. Quindi, anche se agli occhi di qualche lettore e qualche fumetteria il cattivo che non vuole più far arrivare a Pan i suoi titoli sono io, in realtà non è cambiato niente perché la situazione di fatto era già questa. Oggi se una fumetteria che aveva ordinato quei volumi a Pan non li ordina né a noi né ad Alastor per noi il danno è già stato subito comunque, se invece lo fa è tanto di guadagnato.


- E la situazione con StarShop è rimasta invece immutata?
- Di Star Shop non parlo, quando ho inviato un comunicato alle fumetterie registrate su Ecomics per dire cosa avevano fatto (raccolto ordini per i nostri titoli per poi richiederli a Ecomics per poi cancellarli perché non gradivano le condizioni di vendita), hanno minacciato azioni legali per averli messi in cattiva luce senza spiegare i motivi del loro comportamento e pretendendo una rettifica. Quando ho inviato una precisazione hanno minacciato una azione legale perché anche la spiegazione li metteva in cattiva luce, pretendendo di non essere più nominati nelle nostre newsletter e li ho accontentati. Posso solo dirti che da Ecomics non stanno ordinando e da Alastor non mi risulta stiano ordinando. E’ una loro decisione più che legittima, l’importante è che le fumetterie che servono ne siano state da loro informate e non abbiano con loro richieste in sospeso che non stanno evadendo perché questo creerebbe un evidente danno sia a noi che alle fumetterie che attendono invano che ai lettori che a quelle fumetterie li hanno richiesti.


- Come mai PanDistribuzione non informa le librerie di questo "taglio"?
- Se Pan non informa di quanto è avvenuto le fumetterie che rifornisce, i motivi non devi chiederli a me che potrei solo esprimere congetture che potrebbero essere smentite. Chiedilo direttamente a loro, perché mai non dovrebbero risponderti?


- Tutto questo ritieni abbia avuto un effetto negativo sulle vendite dei tuoi prodotti?
- Non lo ritengo, ne sono certo, è evidente ed è la dimostrazione di come la mancanza di lungimiranza che hanno avuto tutti gli editori più piccoli, quelli che questo lavoro lo fanno davvero per passione, abbia portato. Per una convenienza o per l'altra ci si è trovati a dare sempre maggiore forza al principale concorrente e non ci si può sorprendere se poi questa forza viene usata. Noi possiamo andare avanti dopo aver accumulato un anno di ritardi su alcuni titoli, solo grazie a A Game of Thrones e grazie al fatto che la nostra è una produzione molto limitata: se il danno che abbiamo subito sui tre volumi mai distribuiti da Pan avesse riguardato decine di titoli stampati e non distribuiti saremmo già morti e sepolti. D'altra parte se i concorrenti storici di Pan si comportano come suoi alleati e anche chi arriva per fare le rivoluzioni si presenta con un'organizzazione tale da far venire il mal di testa a chi gestisce le fumetterie c'è da stare certi che nulla cambierà. Fumetterie che nel nostro caso sono le prime danneggiate: la vendita perduta noi in un modo o nell'altro prima o poi la recupereremo o attraverso altre fumetterie, oppure con la vendita online o in qualche fiera, è la fumetteria che ha perso la vendita che doveva fargli fare il SUO distributore che non ha modo di recuperarla ma tanto pochi si rendono conto di come vengono guidati nelle loro scelte e anche tra quei pochi ancor meno se ne fanno un problema. Va bene così e poi diciamocelo, non sarebbe meglio se, per esempio, Irredimibile lo pubblicasse e distribuisse Panini invece di Italycomics? Sono certo che nove fumetterie su dieci lo preferirebbero (e la decima è la mia). Certo, poi verrà il giorno in cui la domanda non verrà più posta alle fumetterie e si domanderà ai lettori se non sarebbe ancora meglio se Irredimibile fosse pubblicato e distribuito da Panini e venduto in un fichissimo Panini Store. Quel giorno tante fumetterie che vedranno il voltafaccia dei propri clienti capiranno come mi sono sentito io quando per primo ho offerto reso totale e conti vendita attraverso i distributori e tutti se ne sono fregati.

venerdì 7 settembre 2012

Narnia Fumetto 2012: due chiacchiere con Francesco Settembre



Domani partirà la settima edizione di Narnia Fumetto.
Anni fa ci andai come espositore e fu una bellissima esperienza. Sperando di poterla ripetere il prossimo anno ho pensato di farvi conoscere questa fiera tramite le parole del suo organizzatore, Francesco Settembre. Vi anticipo che Francesco è anche un ottimo bloggher e che trovate i suoi pensieri le sue esperienze e le sue parole sul blog Pronti Alle Rese.


- Ciao Francesco, sta partendo la Settima Edizione di Narnia Fumetto. Come ti senti?
- Per noi è già iniziata. Stiamo allestendo. Sicuramente... mi sento di corsa!

- Cos'è cambiato rispetto alla prima edizione?
- Tutto! Più gente, più autori. Più organizzazione e qualità. E sempre passione, ma maggiore professionalità.

- Quest'anno sarà ospite Dave Gibbons. E' un colpaccio, da quanto tempo non viene in Italia?
- Che io sappia, non è mai venuto. Sicuramente non da molto. Glielo chiederò!

- Hai preparato qualcosa per l'occasione? 
Abbiamo provato a fare cose esclusive, ma esclusive per davvero. Dovrete accontentarvi dell'anteprima del nr. 1 della nuova edizione di Watchmen, del pack coi tre volumi di Give Me Liberty e di una stampa a tiratura limitatissima, con Rorschach e Il Comico.

- In sette anni avrai avuto un gran numero di ospiti, chi annoveri tra i maestri? 
Uhhhh! Brutta domanda! Molti meno di quelli che ci si autoannoverano! Dico alcuni nomi senza pensarci: Font, Mastantuono, Carnevale, Andreucci. Poi, dai, è un titolo troppo vago per poter dare risposte definitive. Sicuramente alcuni maestri che avevamo contattato non verranno mai: Joe Kubert, Toppi, Moebius...

- Quest'anno chi ci sarà?
Quasi cinquanta autori: http://www.narniafumetto.com/autori.php

- In che giorni sarà la fiera e quanto costerà l'ingresso?
Sabato 8 e domenica 9. Costo 5 euro: dal 2007 sempre lo stesso!

- A livello di presenze, Narnia Fumetto, è cresciuta?
Si, soprattutto l'ultimo, ma vorrei che crescesse ancora. Quest'anno dovevamo tagliare i costi, invece abbiamo fatto pubblicità importantissime.

- Rispetto alle precedenti edizioni ci sono state delle integrazioni che reputi importanti, all'evento? 
La mostra mercato è cresciuta ed è più ordinata, c'è il premio dei Leoni di Narni e c'è di fatto una idea di riempire e legare al fumetto, col tempo, tutto il centro. Una piccola Angouleme...

- Fino a un paio di anni fa organizzavi anche un'altra fiera, a Terni, ma è stata sospesa. Come mai? 
Il Comune non ci ha creduto. Punto. Purtroppo.

- Il comune, la provincia, la regione, partecipano attivamente a questo genere di eventi culturali?
A Terni no. La cultura non interessa. A Narni si, tanto. Regione e Provincia non hanno quasi mai o mai collaborato... Ma il Comune ci ha sempre creduto. E tanto!

- Qual'è la situazione delle fiere di fumetto in Italia? 
Uh... come espositore, ti dico che si fatica: tanto dilettantismo. Come organizzatore, quando abbiamo iniziato c'era il vuoto in questo periodo. Al massimo, solo Falconara (con una storia ultradecennale). Ora, da fine agosto a fine settembre, ce ne saranno quasi una decina...