venerdì 28 settembre 2012

The Boys: Approfondimento Critico [Parte 2]



Venerdì scorso abbiamo parlato di The Boys, serie scritta da Garth Ennis e disegnate dall'ottimo Darick Robertson, con un approfondimento riguardante il primo ciclo. Qui vedremo il secondo ciclo, le sue introduzioni e quanto cambia.

È con il secondo ciclo di storie che The Boys avvisa una frenata nella narrazione.
È il febbraio 2007 e la DC Comics decide la sospensione di The Boys. La prima saga, Le Regole Del Gioco, è appena giunta al termine e il riscontro nelle vendite non è stato assolutamente deludente, anche se non entusiasmante. La decisione della DC Comics pare dipendere esclusivamente dal lavoro di Ennis, troppo volgare, troppo sessualmente esplicito, soprattutto troppo lontano dai canoni supereroistici che la DC è abituata a fornire ai suoi lettori, anche se pubblicati con le etichette WildStorm e Vertigo2. La serie The Boys viene cancellata.
Garth Ennis e Darick Robertson non si danno per vinti, anzi, riescono a convincere i vertici della DC Comics3 a svincolare la serie dai diritti che la legano al colosso. La trattativa è breve e anche trovare un nuovo editore non comporta una lunga ricerca. È la Dynamite Entertainment4 a prendere in mano la serie e già pochi mesi dopo, nel maggio dello stesso anno, The Boys torna nelle fumetterie americane con il numero 7.
Al contrario di quanto si possa pensare la sospensione momentanea della serie rappresenta un punto di svolta nelle vendite. Darick Robertson a riguardo dichiara "le cifre di vendita sono salite dopo che ci siamo spostati alla Dynamite, grazie al loro marketing aggressivo ed entusiastico e alla controversia"5. È da quando la Dynamite ha preso in mano The Boys infatti, che le vendite sono andate via via migliorando, merito del nuovo editore e del rumore che si è creato intorno alla questione dell'interruzione.

È l'inizio di una nuova saga, filologicamente legata al primo ciclo ma che non riesce a scalfire il muro della potenza espressa nella precedente.
Ennis perde di incisività e con lui, The Boys.

La saga Fottuto7 lascia da parte molti dei protagonisti già conosciuti, i Sette non si vedono e la relazione tra Hughie ed Annie, tra i quali nel primo volume dopo essersi conosciuti è nata un'interessante infatuazione, viene momentaneamente accantonata, in attesa di essere ripresa e sviluppata al meglio nel quarto volume.
Lo stacco narrativo tra il primo ciclo e il secondo appare evidente. Ne Le Regole del Gioco la storia parte in quarta, con un Ennis in splendida forma che riesce a catturare il lettore sin dalle prime pagine. La formula adottata è esplosiva: dare tutto subito, offrire al pubblico una devastazione dello stereotipo supereroistico infallibile, rendendolo non solo fallibile, ma anche potenzialmente a rischio per mano di personaggi altrettanto potenti, dal passato dubbio e dal futuro incerto. Nel secondo arco narrativo resta ben poco però per stupire.
I personaggi sono stati già tutti presentati, chi più e chi meno, e anche se l'attenzione va a sbilanciarsi sul piano sessuale, sempre ben visto dai fruitori dell'opera, Fottuto ha troppe poche carte da giocare e finisce per limitarsi ad un fumetto picchiaduro, dove il soggetto nasce e muore nella ricerca di qualcuno cui menar le mani, sterile per quelli che sono i canoni cui Ennis ci ha abituati. Tuttavia in queste pagine Ennis si arrischia su un tema molto delicato quale l'omosessualità, da cui il titolo, e la persecuzione della stessa. E lo fa nel suo modo, volgare e diretto. In una discussione tra Butcher e Hughie viene fuori la difficoltà di molti di relazionarsi sul piano omosessuale proprio o di chi lo circonda e si rende visibile la realtà: molto spesso è più facile evitare questo aspetto piuttosto che relazionarsi con esso. Quando Hughie dichiara che "quello che fanno i gay" gli fa impressione, Butcher risponde "esattamente come a qualunque etero che abbia il coraggio di dirti la verità"8

Non è la prima volta che Ennis scrive dei differenti gusti sessuali.
Il tema dell'omosessualità nei fumetti è già stato trattato altre volte, ma salvo qualche rara eccezione ha sempre avuto un'importanza marginale ai fini della storia. Trova un ruolo da protagonista all'interno della serie Authority9, della Wildstorm, nella cui formazione ha spazio la prima coppia supereroistica apertamente gay e sposata10. Garth Ennis ha l'opportunità di scrivere anche per questa serie11, quindi quando affronterà, anni dopo, lo stesso tema su The Boys, si troverà preparato e ne parlerà con il suo stile frizzante e fuori dalle righe.
Tutta la saga Fottuto si basa sulla ricerca di un assassino, reo di aver brutalmente ucciso un ragazzo omosessuale, e trova nei Boys una squadra di investigazione più che un gruppo antieroi. Peccato che non ci sia altro e che le scene di esplicita dissolutezza sessuale restino spesso ancorate a se stesse, quasi a riempir le pagine.
Ciò nonostante viene presentato un personaggio molto importante per la saga: La Leggenda.
Egli non ha un nome diverso da questo e come dice Butcher "quando hanno cominciato a fare fumetti, negli anni cinquanta, avevano bisogno di qualcuno con esperienza di editoria che gestisse le cose. E hanno preso lui. Se c'è qualcosa che lui non sa sui super, non vale la pena di essere conosciuta"12. Con queste premesse appare evidente il ruolo che La Leggenda avrà nella storia. Quello di informatore, di persona a conoscenza dei fatti e, come accade proprio in queste pagine, di datore di lavoro, uno che chiede e fa favori in cambio di altri favori. Una specie di Padrino da sottoscala. Quella che normalmente verrebbe identificata come "una persona pericolosa" e "da evitare". Nel quinto TPB c'è la prova di questo.

Dal titolo La Verità13, questo volume lascia parlare La Leggenda che spiega come voce narrante molti aspetti oscuri al pubblico: le radici del potere della Vought American che affondano nel sanguinoso brodo di sangue della guerra nel Vietnam; il marketing politico celato dietro le elezioni, il ruolo della stessa Leggenda all'interno del complesso macchinario della Vought American. A far divenire questa saga una delle migliori di tutta l'opera è il confronto faccia a faccia tra i leader dei due gruppi. In una sequenza capace di catturare e mettere un filo d'ansia al lettore, troviamo il Patriota e Butcher partecipi di una discussione che mira a trovare un punto di incontro utile per non rompere quel patto siglato anni prima che li vede coinvolti in una tregua che sta stretta a entrambi. Ed è inevitabile la rottura tra i leader dei due gruppi, una nuova realtà che lascia presagire il peggio per una saga che si trova ancora a metà del cammino. Vale la pena ricordare, infatti, che lo stesso Robertson conferma14 che il ciclo di The Boys conterà in totale circa 70 numeri più una miniserie strettamente collegata: Herogasm.

La parodia supereroistica e la componente sessuale che reggono in parte The Boys trovano il loro apice in Herogasm15, spin-off che vede alle matite John McCrea già co-autore, sempre con Garth Ennis, della serie Hitman, e alle copertine Darick Robertson. Herogasm è apparentemente il contraltare a tutti quei mega-eventi che vedono nei crossover dei continui "punti di svolta" degli universi narrativi della DC o della Marvel. La differenza è che in questo caso la crisi annunciata a livello mondiale (un'invasione aliena) non è che l'ennesimo pretesto per i Super per concedersi una settimana di feste a base di orgie e droghe su un'isola nascosta; un baccanale organizzato annualmente dalla Voight American allo scopo di fingere una minaccia di proporzioni epiche che richieda l'intervento di tutti i Super e il cui unico scopo è, invece, aumentare le vendite dei fumetti. Una critica al marketing Dc Comics e Marvel neanche tanto velata. Il focus della storia si sposta sui Super e, per una volta, i Boys vengono lasciati in disparte (iniziano a vedersi sul serio solo dal quarto numero), e forse è questo il motivo per cui la storia prende la forma di uno spin-off: per sottolineare con più forza la sua somiglianza coi crossover veri e propri. Eppure tale scelta, quella di non inserire la storia nel legittimo arco narrativo di The Boys, sembra un mezzo passo falso, perché Herogasm non è solo un divertissement all'ennesima potenza (come se già the Boys non lo fosse di suo), ma contiene alcuni momenti importanti per il mondo di The Boys, per lo sviluppo generale della vicenda, per il Patriota e per il personaggio di Hughie, sia per la sua visione della vita che per il suo rapporto con Annie.

Nelle opere di Ennis c'è un aspetto da non trascurare: il lato da soap opera della vicenda. Durante la narrazione all'autore capita di lasciare da parte l'aspetto supereroistico, pieno d'azione e combattimenti, per concentrarsi sull'aspetto più romantico delle relazioni interpersonali. In The Boys riconosciamo questa situazione in Hughie Campbell ed Annie January.
I due si conoscono in un parco, per caso, entrambi assorti dai propri pensieri, dalle loro azioni più recenti e da quel senso di inefficienza che coglie l'uomo quando si scopre capace di qualcosa di poco dignitoso o scorretto. In un certo senso i due si trovano nella stessa posizione: Hughie ha appena ucciso un uomo, il supereroe Blarney Cock; Annie, nei panni di Starlight, ha appena accettato di far entrare dentro di sè parte dei Sette per entrare a far parte dei Sette.
La confidenza è dietro l'angolo.
Passano mesi prima che si incontrino nuovamente e anche questa volta accade per caso, nello stesso parco. Le condizioni emotive dei due però appaiono leggermente diverse. Mentre Hughie è più vicino all'aver trovato la propria dimensione, accettato di buon grado dalla squadra in cui lavora, Annie è ancora più stanca della prima volta. Stremata dalle prese in giro dei Sette e ora disillusa, corrotta dalla proprie azioni, ha anche perso la fede in Dio.
È un aspetto della vita religiosa molto interessante quello che Ennis ci offre attraverso Annie January: la perdita della fede e il dubbio del credo sono sentimenti forti che molto spesso investono il credente. E l'analisi di coscienza di Annie è totale e lucida.
Da una parte le proprie responsabilità, l'essersi scoperta capace di prostituire la propria coscienza in cambio di un posto nei Sette, un'azione che in maniera evidente l'ha sconvolta, dall'altra le responsabilità di Dio che la sta punendo eccessivamente per la condotta avuta, per mano degli stessi compagni di squadra. In chiesa, parlando con la croce del Cristo, ella dice "ma quello che hanno fatto loro, e tutto ciò che è successo da allora, mi sembra colpa tua, che... non so, forse tu stia cercando di punirmi. Ed è questo che mi fa un pò paura. Perchè se esistessi, bè, si dovrebbe pensare che tu sia un pò sadico."16

Non è che dopo questo avvenimento in chiesa la posizione di Annie si possa dire capovolta, quindi non si può parlare certo di un dio che abbia accolto la sua preghiera, ma quantomeno l'incontro con Hughie è positivo, perchè Hughie è una brava persona e lei se ne accorge presto. In un contesto differente da quello del parco lei si dimostra per quello che è: emotivamente fragile. E ubriaca.
Sono in un pub ed Annie non regge molto l'alcool. Lei lo invita a passare la notte insieme, ma Hughie declina in quello che è il migliore e il peggiore momento di un uomo: rifiutare una nottata di sesso assicurato.
Siamo nel quarto volume italiano, Cose Che Fanno Bene Allo Spirito17, e finalmente The Boys riprende delle trame lasciate precedentemente in sospeso, riaffermando le capacità narrative di Ennis che qui sembra riacquisire smalto, in una escalation di ritmo che coinvolgerà da qui in poi il fumetto.
Il tema portante della saga è la resurrezione di gente morta. Blarney Cock nello specifico. La Leggenda rivela a Hughie che a volte capita che i morti con in circolo il "Composto V" stentino a rimanere morti, cosa che infastidisce non poco i Boys che, dal canto loro, tengono a far sapere ai supereroi che "se i Boys ti uccidono, tu rimani morto"18. È un compito che spetta a Piccolo Hughie quello di rintracciare e uccidere per la seconda volta Blarney Cock e in cambio di questo favore, La Leggenda, gli promette di svelargli tutti i segreti e i retroscena dei Boys. Detto fatto.

In questo microcosmo non ci sono alieni umanoidi venuti dallo spazio a salvaguardia del mondo (Superman) o mutanti con problemi di persecuzione sociale che nonostante tutto vogliono difendere la razza umana (gli X-Men). Qui tutti i supereroi, prima di diventare tali, hanno avuto bisogno di una piccola "spintarella" chimica o, nella migliore delle ipotesi, sono figli di qualcuno che l'ha praticata.

Il Composto V è un'invenzione tedesca realizzata negli anni trenta partendo da esperimenti sugli esseri umani. L'idea era quella di realizzare una sostanza in grado di alterare geneticamente il dna, rendendo le persone che lo assumono quindici, venti volte più forti di prima, probabilmente in vista della seconda guerra mondiale. È interessante notare, in questa scelta, dei parallelismi con il siero del supersoldato che ha reso "Capitan America" il gracile Steve Rogers nell'universo Marvel19. In The Boys però, dove manca totalmente il romanticismo dettato dall'atto eroico, un mezzo di potere come il Composto V, viene utilizzato esattamente come è immaginabile che sia: un modo per avere e ottenere altro potere. È questo il motivo che porta la Vought American ad investire cifre straordinarie nel settore supereroistico e a creare un manipolo di supereroi da controllare, umani superpotenti da poter muovere a proprio piacimento, che si lasciano indirizzare ai fini di precisi obiettivi finanziari.
C'è contraddizione nel modo di agire di Butcher e dei suoi ragazzi, magari un atteggiamento ipocrita, ma senz'altro consono all'opera: anch'essi, tutti, prendono il Composto V per migliorare le proprie prestazioni in combattimento, sfruttando quindi lo stesso mezzo utilizzato dal male che si sforzano di sconfiggere.

La saga ha dunque anche un aspetto politico che pone le basi su degli intrighi tra il governo americano e una multinazionale, la già citata Vought American. Come detto questa compagnia, per una questione prettamente economica, controlla segretamente i supereroi, gettando altro fango sulla credibilità dei supergruppi e sulla nobiltà d'animo dei rispettivi rappresentanti.
Il governo è diviso: il presidente degli Stati Uniti vuole mantenere lo status quo, quello in cui tutte le parti in gioco restano ancorate alla situazione attuale, e lo fa tramite la C.I.A. e uno dei suoi direttori, Susan Ryaner, che riabilita i Boys. Il vicepresidente, Vic il Vice, cerca invece di schierarsi ufficialmente dalla parte della Vought e dei supereroi.
La Vought American non è dunque solo un'azienda che sforna merchandising e fumetti dei supereroi dipingendoli come i personaggi Marvel e DC. La Vought American si occupa anche di affari ben più loschi. Lo vediamo nel terzo TPB, dal titolo Il Glorioso Piano Quinquennale20.
La squadra è in Russia, pronta per sventare un colpo di stato al governo sovietico organizzato proprio dalla multinazionale, per mano di un manipolo di centocinquanta supereroi locali. La nota più importante di questa saga è il sangue freddo e la determinazione di Billy "il Macellaio" Butcher, che non si limita a neutralizzare questo gruppo di super, ma letteralmente, lo stermina in una manciata di secondi. E se ne va fischiettando.

È interessante notare l'abbigliamento dei boys. Non una tenuta iper appariscente, costumi sgargianti e calzamaglie improbabili. I ragazzi vestono di jeans e maglietta, lasciando da parte i classici indumenti da supereroi Marvel. Come unico segno di riconoscimento hanno uno spolverino nero, semplice, senza nè marchi, nè loghi particolari. Non è la prima volta che Ennis si cimenta con questo genere di articolo: già nel ciclo del Punisher infatti è immediato il confronto. È lo stesso Ennis a rinnovare il look di Frank Castle che utilizza lo stesso genere di spolverino ritrovato poi in The Boys. E il concetto alla base della scelta è il medesimo: "è perchè così sembriamo proprio un branco di fottuti bastardi"21.

NOTE
2 La Vertigo è un'etichetta fondata nel 1993 dalla Dc Comics. Sotto questo marchio vengono pubblicate storie per un pubblico più adulto rispetto a quello consono delle testate supereroistiche della DC, spesso con tematiche horror. Tra i titoli di spicco della Vertigo vanno annoverati Watchmen, Sandman e Preacher, quest'ultimo di Garth Ennis.
3 Nel 2007 l'editor della DC Comics è Dan Di Dio.
4 Fondata nel 2005 da Nick Barrucci, la Dynamite Entertainment, è una casa editrice indipendente americana. Tra le sue pubblicazioni, oltre The Boys, vanno citate la serie a fumetti di Battlestar Galactica e L'Armata delle Tenebre.
5 Vedi intervista allegata.
7 Titolo originale: Get Some; The Boys 7, 8, 9, 10; Dynamite Entertainment; pubblicati dal giugno al settembre 2007.
8 The Boys n° 8; tav. 8; luglio 2007; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Dynamite Entertainment.
9 Titolo originale: The Authority; creata nel 1999 da Warren Ellis (testi) e da Bryan Hitch (disegni). Pubblicata in America dalla WildStorm, in Italia è presentata al pubblico da Magic Press.
10 Si tratta di Midnighter e Apollo.
11 The Authority: Kev; scritta da Garth Ennis e disegnata da Glenn Fabry nel mese di ottobre 2002.
12 The Boys n° 7; tav. 16; giugno 2007; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Dynamite Entertainment.
13 Titolo originale: I Tell You No Lie, G.I.; The Boys 19, 20, 21, 22; Dynamite Entertainment; pubblicati dal giugno al settembre 2008.
14 Vedi intervista allegata.
15 Herogasm è stato edito dalla Dynamite Entertainment; pubblicati dal maggio al novembre 2009.
16 The Boys n° 15; tav. 3; Febbraio 2008; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Dynamite Entertainment.
17 Titolo originale: Good for the Soul; The Boys 15, 16, 17, 18; Dynamite Entertainment; pubblicati dal febbraio al maggio 2008.
18 The Boys n° 15; tav. 23; Febbraio 2008; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Dynamite Entertainment.
19 Il "Progetto SuperSoldato", da cui il siero del supersoldato, è l'incipit che dà origine a Capitan America nell'universo Marvel. Nasce da un esperimento del governo americano che crea un combinazione chimica in grado di conferire dei poteri superumani a coloro ai quali viene somministrato.
20 Titolo originale: Glorious Five Year Plan; The Boys 11, 12, 13, 14; Dynamite Entertainment; pubblicati dall'ottobre 2007 al gennaio 2008.
21 È Butcher a spiegarlo a Hughie in The Boys n° 7; tav. 11; Giugno 2007; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Dynamite Entertainment.
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